GROSSETO – La duna costiera maremmana e la pineta litoranea rappresentano un patrimonio naturalistico d’inestimabile ricchezza che va tutelato e protetto. Insieme formano una continuità di ambienti ricchi di biodiversità, che vanno gestiti valorizzando la qualità ambientale e resi più compatibili con le attività economiche.
“Proponiamo che l’intera duna costiera maremmana venga delimitata con staccionate e segnalata con apposita cartellonistica – spiega Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – a opera dei comuni costieri: tutto questo per tutelarla soprattutto nel periodo estivo. Inoltre dove ci sono eccellenze naturalistiche e faunistiche (come il Fratino, la tartaruga marina Caretta caretta e il Giglio di mare) è fondamentale non adottare sistemi di pulizia meccanica ma manuale. Anche la pineta litoranea non deve essere utilizzata come parcheggio costiero ma come area verde per il trekking, le passeggiate, il cicloturismo ecc. Conservando adeguatamente l’intera fascia costiera non solo si contribuisce alla salvaguardia ambientale, ma si favorisce un turismo attento alle tematiche ecologiche che rappresenta un volano anche dal punto di vista economico per la Maremma Toscana e la sua economia”.
Anche la presenza del Fratino, uccello raro e protetto, così come lo scorso anno della tartaruga Caretta caretta a Scarlino, dimostrano infatti l’enorme ricchezza naturalistica della duna costiera: un esempio di ecosistema, marino e costiero, di grande bellezza ma anche di estrema fragilità. Ad esempio i nostri volontari, infatti, hanno notato che lungo la spiaggia del Km28 (tra Marina e Castiglione), dove adesso non si può più parcheggiare, la natura si sta riprendendo il proprio spazio. Per salvaguardare la duna marittima e costiera, dunque, occorre da subito una corretta gestione, e attività turistica, attenta all’ambiente e cosciente del patrimonio che quest’ultima rappresenta.