di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – L’approvazione del bilancio di previsione continua a far discutere e l’opposizione non ci sta, nel metodo, come nella forma e sui contenuti. I capogruppo Luigi Colomba del gruppo misto, Giacomo Cerboni del Nuovo Centro Destra, Claudio Pacella per la lista Lolini e Fabrizio Rossi per Fratelli d’Italia, sferrano un attacco deciso su quanto accaduto lunedì in consiglio comunale, con tanto di protesta dell’opposizione che ha deciso di abbandonare l’aula. «Non accettiamo lezioni da nessuno – precisa Pacella -, non comprendo poi l’intervento dell’unica “bersaniana” rimasta, ovvero Barbara Pinzuti, segretario del Pd, su quale base si sia espressa non si capisce, dato che non si è mai vista in consiglio comunale. Una cosa giusta però l’ha detta, “la maggioranza ha coraggiosamente approvato il bilancio”. E’ vero, ci vuole davvero tanto coraggio per approvare un bilancio così, costruito sulle tasche dei cittadini che si troveranno aumenti ovunque. Sarebbe bene, inoltre, che la giunta comprendesse che un regolamento non può modificare una legge». Allarga il giro delle dichiarazioni e degli atteggiamenti poco graditi Fabrizio Rossi che include tra questi anche quelli del presidente del consiglio Paolo Lecci e del sindaco Emilio Bonifazi, prima di entrare nel merito della questione: «C’è stata un’irregolarità palese, perché i documenti sul bilancio da noi richiesti devono arrivare almeno 20 giorni prima del consiglio, cosa che non è avvenuta. Oltretutto non eravamo d’accordo nemmeno sullo slittamento del consiglio, ma non siamo stati ascoltati. Questa giunta non concede il tempo necessario per le valutazioni e soprattutto non fornisce spiegazioni sul metodo con cui opera».
L’attacco però non si esaurisce, perché Luigi Colomba punta il dito soprattutto su quelle che, a suo avviso, sono gravi mancanze: «Nella convocazione che ci è stata recapitata, mancavano degli allegati fondamentali per comprendere il bilancio. Su tutte il PEF, ovvero il Piano Economico Finanziario della gestione dei rifiuti. Questo non è un nostro capriccio, perché c’è un decreto che prevede la presenza di questo documento. L’assessore al bilancio Paolo Borghi dichiara che il costo dei rifiuti è sceso, ma i conti non tornano. Subito dopo le elezioni arriveranno altri aumenti sulle tasse per i grossetani, diventeremo il primo comune in Italia per il costo dei rifiuti. Di fronte a situazioni di questo genere ci aspettavamo un bagno di umiltà da parte della giunta e invece abbiamo ricevuto solo battute di pessimo gusto in cambio, mentre la nostra è stata protesta civile. Ormai questa giunta è diventata una fabbrica di decreti illegittimi». L’ultimo affondo è quello di Giacomo Cerboni che preferisce soffermarsi maggiormente sui contenuti: «Siamo sempre stati responsabili e in alcune circostanze abbiamo garantito il numero legale dei consigli, quindi non accettiamo che si strumentalizzi la nostra protesta facendo riferimento al gettone di presenza che riceviamo. La maggioranza deve andare a casa per mancanza di contenuti: asili, aree peep, mini Imu, su questi temi abbiamo fatto le barricate non certo per motivi elettorali. Ci siamo trovati al cospetto di un bilancio approvato in fretta e furia senza saperne i motivi. Possiamo affermare che la partecipata unica denominata Sistema non funziona, che la città è sporca che le tasse aumentano e che questo bilancio continua ad avere uno squilibrio consistente, soprattutto perché negli ultimi 3 anni sono stati effettuati, da questa amministrazione, solo tagli lineari».