GROSSETO – Nella polemica a distanza relativa all’ultimo consiglio comunale in cui è stato approvato il bilancio, mentre la minoranza abbandonava l’aula, arrivano le risposte da parte del vicesindaco e assessore al bilancio Paolo Borghi: «Vedo che l’opposizione torna alla carica con la favoletta del consiglio comunale che non andava convocato per un presunto ritardo nella consegna dei documenti. A questo punto mi sembra anche superfluo ribadire l’assoluta validità della seduta consiliare con i documenti tutti consegnati ai gruppi nei tempi corretti: un mese prima quelli che dovevano essere messi a disposizione nei 20 giorni precedenti e 11 giorni prima quelli che dovevano essere dati entro 10 giorni dal Consiglio. Tempi dunque inattaccabili come stabiliscono leggi nazionali e regolamenti comunali e non le paturnie strumentali di qualche consigliere in cerca di visibilità. Sta davvero diventando ormai imbarazzante, oltre che stucchevole, spiegare delle banalità che persone che da anni vivono nella politica, spero facciano solo finta di non capire».
«Capisco invece che per parte dell’opposizione fosse necessario alzare un po’ di nuova confusione dopo l’ennesima figuraccia di lunedì scorso. Anzi mi chiedo cosa pensino quelli che legittimamente non ci hanno votato e che si vedono rappresentati attraverso l’assenza dell’opposizione – prosegue Borghi -. Noi abbiamo fatto il nostro dovere e approvato cio che ritenevamo utile alla città che ci ha eletti, altri non lo so. Rispetto a qualche nota di merito che sarebbe emersa nelle ultime prese di posizione mi soffermerò brevemente. Questo Bilancio conferma un impegno record per il sociale, con livelli ignoti alle giunte che ci hanno preceduto, quando di soldi pubblici ne giravano invece molti di più e certi personaggi riuscivano invece a creare un indebitamento di 110 milioni di euro che noi, dal 2006 a oggi, abbiamo abbattuto fino a 74 milioni. Ai 100mila euro di stanziamento 2013 destinato alle varie forme di povertà abbiamo sostituito una misura strutturale (non sporadica) inserendo lo sconto del 35% nella Tari, ben superiore a 100mila euro».
«Abbiamo in generale fatto proposte concrete e non campate in aria, lavorato sulla rimodulazione dei mutui, sul taglio di sprechi (ormai ben pochi), fitti passivi, automezzi, consulenze e spese improduttive. Abbiamo applicato le leggi nazionali sulla tassazione locale puntando tutto sulla chiarezza e la trasparenza e siamo stati coraggiosamente tra i primi comuni italiani ad aver approvato il bilancio; scelta voluta proprio per non ricadere nella logica perversa dei rinvii – aggiunge l’assessore al bilancio -. Nelle aliquote della tassazione locale abbiamo salvaguardato famiglie numerose o che comprendono pensionati, dosoccupati e disabili, tenuto al minimo l’impegno in favore di artigiani e negozi di vicinato, sostenendo anche le nuove attività di giovani commercianti e mantenendo l’attenzione per il mondo dell’agricoltura. Il carico fiscale complessivo resta immutato anche con la Tasi che ci impone lo Stato e attraverso la quale la nostra amministrazione ha semplicemente conervato il gettito dell’anno scorso. E’ infatti evidente che ciò che lo Stato ci ha dato in termini di gettito sull’abitazione principale nel 2013, quest’anno lo ha tolto lasciando ai comuni il compito di ripianare il buco proprio con la Tasi. Il Comune ha quindi stabilito l’aliquota in funzione del recupero di quel buco. Non un euro di più, anzi qualcosa di meno, che si aggiunge, per altro, all’ennesimo taglio di trasferimenti stimati, per ora, in 400mila euro».
«Le critiche e i contributi sarebbero comunque anche ben accetti se fossero stati fatti in Consiglio e nelle commissioni, dove certa opposizione ha invece fatto regolarmente “salino” – conclude Borghi -. Stupisce anzi come certi consiglieri che non sono mai venuti, né in commissione né in sala consiliare, abbiamo idee tanto chiare. Ennesima prova che il tempo per leggere i documenti c’era, magari mancava la voglia di capirli».