di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – La riforma dei tagli rischia di abbattersi anche sull’Automobile Club d’Italia e di conseguenza su tutte le sedi provinciali, compresa quella di Grosseto. L’allarme è già scattato e di conseguenza anche la reazione, volta a impedire manovre ingiustificate a danno di chi, effettivamente non grava sulle casse dello Stato. Per chiarire meglio il concetto, il presidente provinciale Alberto Paolini, fa affidamento sui numeri: «Nel 2013 le operazioni di riscossione bollo auto effettuate dall’ufficio di sede sono state 23.009, per un importo destinato agli enti titolari del tributo pari a oltre 3 milioni e mezzo di euro, mentre sono 84.745 le operazioni svolte in provincia di Grosseto nell’ultimo anno. A questo occorre aggiungere che il taglio sarebbe praticamente inutile dal punto di vista economico, dato che il consiglio direttivo di Automobile Club Provinciale ha un gettone di presenza pari a 13,94 euro a seduta e a Grosseto è già stato abolito a partire dal 27 dicembre 2013, facendo diventare di puro volontariato il lavoro svolto».
L’idea di chiudere ACI, quindi, non appare così vantaggiosa, perché a tutti gli effetti non c’è un costo effettivo per lo Stato, anche perché i 3000 dipendenti a scala nazionale, dovrebbero essere assorbiti da parte della Motorizzazione Civile. A Grosseto i dipendenti sono 15 al PRA e 8 all’ACI, di cui solo 2 sono dipendenti pubblici, difficile fare previsioni sul loro impiego, ma anche i posti di lavoro da salvaguardare potrebbero diventare un problema a lungo termine. «Ci pare che quella dei tagli sia solo una propaganda nell’ottica di un risparmio che a tutti gli effetti non c’è. – spiega il direttore provinciale Mauro Minoletti -. ACI ha sempre fornito servizi efficienti, senza oneri per lo Stato. Per questo l’intento è quello di andare oltre il problema e di assorbire altre funzioni da parte dello Stato. Rovesciamo il problema e con questo modo di agire potremmo raggiungere un effettivo risparmio, ciò che in sintesi non può avvenire con un taglio casuale e senza senso».
Anche per questo è già attiva una petizione sul sito nazionale di ACI per fermare l’ipotesi di taglio. I tempi sono stretti, perché già il 13 giugno potrebbe arrivare la manovra definitiva: «Ci preme ricordare che ACI non è solo pagamento del bollo auto, ma tutta una serie di servizi che nel tempo si è anche evoluta – spiegano Alessandro Capitani, membro del consiglio direttivo, e il vicepresidente Ugo Quattrini -. ACI oggi è educazione e sicurezza stradale, è autoscuola, rinnovo della patente, trasporto sicuro, assistenza agli automobilisti, turismo e sport. Un ventaglio di servizi già molto ampio a livello locale che interessa anche progetti importanti collegati all’Asl e alle scuole».