FOLLONICA – «Ho sottoscritto i sette impegni che il Comitato per il No all’inceneritore di Scarlino ha proposto a tutti i candidati sindaco di Follonica». Afferma Daniele Baldi candidato sindaco a Follonica. «Si tratta di impegni che già condividevo e che (in gran parte) avevo preso in considerazione nel mio programma elettorale: ho voluto comunque mettere la mia firma in calce al documento del Comitato, come mi è stato richiesto, per ribadire con forza la mia posizione in materia di rifiuti e di salute. La contrarietà all’inceneritore non si discute: non basta però, come ha fatto l’amministrazione comunale uscente guidata da Eleonora Baldi e Andrea Benini, limitarsi a proporre ricorsi giudiziari contro l’impianto. Occorre monitorare le ricadute degli inquinanti con monitoraggi continui e costituire – come chiede il Comitato per il No – un organo di controllo intercomunale con la partecipazione degli stessi comitati».
«E poi, soprattutto, occorre mettere a punto un sistema che renda superfluo il ricorso all’incenerimento – precisa Baldi -, anche per tentare di superare la convenzione stipulata tra i Comuni dell’Ato e la società che gestisce l’impianto delle Strillaie, che obbliga (a meno che non si voglia pagare salate penali) a conferire per i prossimi anni un’esagerata quantità di rifiuti indifferenziati per produrre combustibile da incenerire: a questo proposito l’impegno non può che essere quello di estendere a tutti i quartieri di Follonica il sistema di raccolta differenziata porta a porta, superando così una criticità non risolta dall’amministrazione uscente, studiando con il gestore SeiToscana la soluzione più efficiente e meno costosa. Ad esempio penso anche all’allestimento di un centro di riciclo e recupero che possa trasformare i rifiuti in risorsa e magari creare nuovi posti di lavoro. Con l’aumento della percentuale di differenziata, avvicineremmo il nostro Comune agli standard imposti a livello europeo».
«E non solo: rivedendo i costi, ci sarebbero risparmi anche per i cittadini. Con una proposta concreta: a Follonica, infatti, il 12% dei rifiuti è rappresentato da carta, cartoni e imballaggi e l’azione di recupero sul ritiro dei cartoni può valere l’8-9% del costo-rifiuti totale. Questo permetterebbe di risparmiare 400-500mila euro, cioè mezzo milione di euro in meno da prelevare dalle tasche dei cittadini. Per i follonichesi che dimostreranno di impegnarsi davvero nella raccolta differenziata domestica, inoltre, saranno previste tariffe premianti. Perché al centro del sistema devono esserci i cittadini, con un’educazione ambientale che parta dalle scuole per insegnare il corretto modo di trattare i rifiuti domestici – conclude Baldi -. Anche avvalendoci delle competenze dei comitati e delle associazioni locali che hanno aderito alla strategia «Rifiuti Zero».