ISOLA DEL GIGLIO – I bambini di Isola del Giglio oggi non sono entrati a scuola, in quella scuola che rischia di chiudere cambiando la vita di chi vive sull’isola. La protesta riguarda la scuola media dell’isola: il prossimo anno infatti il numero dei ragazzi iscritti scenderà a 13, mentre il numero minimo ne richiede almeno 18. Una legge che non tiene conto della situazione delle piccole isole, in cui i ragazzi sono sempre meno, e soprattutto del fatto che bambini molto piccoli sarebbero costretti ad alzarsi troppo presto o addirittura a trasferirsi fuori dall’ambito della propria famiglia. Il problema è legato al fatto che gli insegnanti non riuscirebbero a fare tutte le ore necessarie, con impieghi part time, metà sull’isola e metà sul continente.
I genitori sono dunque scesi in piazza questa mattina dichiarando uno sciopero ad oltranza con una manifestazione tra le vie dell’isola. Alla testa del corteo, a cui si è unita tutta la comunità gigliese, un cartello “Invitiamo Renzi al Giglio”. Anche i negozi hanno partecipato alla mobilitazione con una serrata al passaggio del corteo che si è aperto al molo per l’arrivo del primo traghetto ed è giunto fino alla scuola per un presidio. Nei giorni scorsi erano state le famiglie ad inviare una lettera al presidente del Consiglio per evidenziare che “la scuola dell’obbligo, che dovrebbe essere uguale per tutti, al Giglio non lo è”. Nella missiva si annunciava anche lo sciopero per “la richiesta di diritto allo studio in deroga ai numeri”, una richiesta che se non ascoltata porterà ad un proseguimento dello sciopero anche ad inizio del prossimo anno scolastico.
Sull’argomento è intervenuta oggi anche Legambiente “Chiudere le scuole medie al Giglio – afferma Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – significa infliggere un duro colpo a un’isola e a una comunità che è già fortemente in difficoltà per il disastro della Concordia, sia per la presenza del relitto ancora non rimosso sia per i rischi ambientali che comporta. Oltretutto per un’isola come il Giglio è essenziale che il percorso scolastico fino alle scuole medie venga garantito al di là dei numeri di ragazzi iscritti, proprio perché l’attività scolastica costituisce un presidio insostituibile ed essenziale, non solo educativo ma anche culturale e sociale. Per questo non può essere messo in discussione, ma va mantenuto con continuità”.
Intanto la vicenda della scuola del Giglio approda in parlamento “Chiudere la scuola al Giglio sarebbe gravissimo – ha detto la senatrice di Sel Marisa Nicchi –. Significherebbe far morire lentamente l’isola. Significherebbe costringere i bambini ad un’insostenibile odissea per recarsi a scuola nel continente. Gli alunni dovrebbero prendere il traghetto due volte al giorno, dovrebbero alzarsi nel cuore della notte per arrivare puntuali a scuola e tornerebbero a casa stremati soltanto a metà pomeriggio”.