Torna l’appuntamento con la rubrica de IlGiunco.net “Hello Web, la comunicazione al tempo di internet”
a cura di Marco Gasparri*
In tempo di speding review la scure dei tagli non fa sconti a nessun settore, neppure in quello della sicurezza. Il Ministero dell’Interno taglia un miliardo e 800 milioni di euro agli stipendi delle forze dell’ordine e, in un momento in cui si denunciano nuovi reati telematici ed elettronici saranno chiuse ben 73 sezioni provinciali della Polizia Postale, deputata a fronteggiare questa nuova frontiera del crimine online.
Attualmente la Polizia Postale e delle Comunicazioni usufruisce delle strutture e degli strumenti delle Poste Italiane grazie a un’apposita convenzione che garantisce non solo lo svolgimento di diversi servizi di sicurezza sulle comunicazioni, ma anche l’attività di informazione e prevenzione dei reati informatici come pedopornografia, diffamazione, l’istigazione alla violenza e all’emarginazione, la clonazione di dati bancari e le truffe informatiche, presso scuole e Istituzioni, a titolo gratuito.
Il Dipartimento della Polizia di Stato è in procinto di avviare una ristrutturazione della Polizia Postale per recuperare uomini da assegnare alle Questure territoriali, sopprimendo le sezioni Provinciali e lasciando attivi solo gli Uffici presenti nei capoluoghi di Regione. Il progetto prevede la creazione di un servizio analogo presso le Squadre Mobili, ma dubito che possa essere un’operazione effettivamente realizzabile data la mancanza cronica di personale nelle stesse.
Qualcuno sostiene che nell’era del web il crimine informatico possa essere combattuto anche a distanza, magari dalla sede regionale della nuova Polizia Postale. Questo è vero solo per alcuni reati, ma diventa impossibile ove sia necessario fare dei sopralluoghi, delle perquisizioni e delle consulenze on site che, non serve ribadirlo, devono essere effettuati da personale tecnico altamente qualificato.
Forse il Ministero degli Interni non tiene conto della enorme quantità di clonazioni e di violazioni informatiche che avvengono quotidianamente nelle nostre province. Reati a cui sempre più spesso solo la Polizia Postale sa rispondere in modo idoneo. Per non parlare della formazione e della prevenzione sul territorio.
Nell’era di Internet, social network, cyber bullismo, reati informatici, truffe, furti d’identità e violazione della privacy, pedopornagrafia on line, la Polizia di Stato rischia di perdere una specialità strategica costituita da poliziotti che sinora sono riusciti ad arginare con la loro competenza e professionalità centinaia di malintenzionati della rete.
Ad una società sempre più in evoluzione e sempre più dipendente dall’informatica deve corrispondere una Polizia sempre più efficiente, preparata e sofisticata nell’uso degli strumenti e dei mezzi tecnologici. La spending review, se appItalia che, ormai lo sappiamo, non è un Paese per internet.
* Marco Gasparri è Direttore di Studio Kalimero, agenzia di comunicazione e marketing. Si occupa da sempre di innovazione e di divulgazione di nuovi media e tecnologie.