di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – E’ domenica, la scuola è chiusa, ma loro sono lì, fuori dal cancello, sul quale hanno appeso uno striscione: “I bambini della Pegaso hanno un futuro reale, non sperimentale” e ancora “Chiediamo continuità per i nostri figli!”. Sono i genitori dei 55 bambini delle due sezioni sperimentali del progetto Pegaso legato alla scuola dell’infanzia. Per loro il futuro appare incerto e anche per questo i genitori chiedono a gran voce chiarezza. La vicenda è piuttosto nota e parte dall’annuncio affisso sul portone della scuola di via Portogallo qualche giorno fa, attraverso il quale la dirigente scolastica Maria Luisa Armillei, comunicava che “non sussistono le necessarie disponibilità in organico tali da soddisfare la richiesta di conversione statale delle due sezioni B e C della scuola dell’infanzia” aggiungendo che “valutato che le esigenze di organizzazione e di gestione del plesso scolastico, non possono essere soddisfatte sotto il profilo di programmazione delle risorse, sia finanziarie che umane, non verrà rinnovata alla Regione Toscana la richiesta di ammissione a contributo per la prosecuzione della sperimentazione in atto nelle due sezioni”.
Una doccia fredda alla quale i genitori dei bambini iscritti alle due sezioni hanno dovuto inizialmente sottostare, prima di attivarsi per chiedere chiarezza, come spiega Michela Canton, una delle rappresentanti: «Abbiamo cercato di incontrare la dirigente scolastica, ma c’è stato detto che è in ferie e quindi al momento abbiamo fatto presente la situazione all’assessore comunale Giovanna Stellini e al sottosegretario alla pubblica istruzione Gabriele Toccafondi. Da parte della dirigente, per ora, c’è stata solo la comunicazione appesa fuori dalla porta della scuola. Chiediamo chiarezza, quella che sinora è mancata, sia nella comunicazione che sul futuro dei nostri figli. Oltretutto a dicembre ci è stato chiesto di firmare l’iscrizione per continuare la sperimentazione Pegaso, mentre adesso che è troppo tardi per trovare soluzioni alternative veniamo messi a conoscenza che dopo due anni l’esperienza sta per concludersi».
Sono circa una ventina i genitori fuori dal cancello della scuola di via Portogallo, c’è voglia di capire a fondo la situazione e cercare di risolvere il problema, prima ancora di fare polemica. «Non siamo qui a lottare contro la scuola – spiega Tiziana Puglisi, un’altra mamma -, ma siamo disposti ad una cooperazione con la dirigente scolastica, utile a risolvere nell’immediato questa situazione. Il problema non è solo dei 55 bambini di questa scuola, ma si estende a tutta Grosseto, perché la carenza di posti è evidente e se si chiudono le sezioni il problema si amplifica. Ciò che facciamo notare è che non siamo stati avvisati per tempo e accompagnati in questo tipo di percorso, troppo tardi siamo stati messi al corrente della chiusura e chiarimenti ancora non ci sono stati. La nostra protesta serve anche a evitare che situazioni di questo genere si ripetano».