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di Daniele Reali — Tweet to @Daniele_Reali
GROSSETO – Incentivi per i giovani e le cooperative per recuperare la terra incolta. Il progetto è allo studio della Banca della Maremma che insieme a Legambiente vuole lanciare finanziamenti ad hoc orientati proprio a valorizzare quel patrimonio rurale che la provincia di Grosseto può vantare anche rispetto ad altri territori.
Un’iniziativa che è stata presentata durante l’incontro che l’associazione ambientalista del cigno verde ha organizzato a Grosseto nell’ambito di Passione Maremma, la tre giorni dedicata all’agroalimentare e all’artigianato della nostra terra.
“Rilanciare l’agricoltura di qualità – ha affermato Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – insieme alle esperienze e ai progetti fatti nel territorio, significa sostenere un’economia green che punta senza dubbio sull’ambiente e sulle eccellenze agroalimentari. La Maremma può ergersi a modello replicabile per sperimentare innovazione, politiche e sistemi di gestione ecocompatibili quali strumenti per opporsi a un mercato immobile che rischia di non premiare la qualità. La nostra vuole essere un’alternativa a chi ancora oggi paventa l’illusione dell’ogm e non premia l’eccellenza del made in Italy. La Maremma Toscana deve puntare su agricoltura e turismo di qualità valorizzando le proprie specificità ambientali”.
“Il nostro territorio – ha spiegato Francesco Carri, presidente Bcc Grosseto – va potenziato per non avere problemi soprattutto nella ricettività turistica. E per farlo bisogna soprattutto cooperare e aiutare i giovani a fare impresa. Noi siamo da sempre al fianco della promozione del nostro territorio e, così facendo, sono sicuro saremo efficaci e riusciremo a raggiungere buoni risultati grazie alla collaborazione di tutti”.
“Per caratteristiche o per via di chi lo ha amministrato – ha sottolineato Lucia Venturi, presidente del Parco regionale della Maremma – il nostro territorio ha avuto fin qua l’impronta del modello della Versilia. La Maremma però non ha bisogno d’ispirarsi a nessun altro modello, deve invece accentrare il suo futuro su di sé valorizzando le proprie ricchezze. Il prossimo anno il Parco della Maremma compirà 40 anni: e anche questo è un segnale di quanto in questo tempo siamo a muoverci verso un turismo che sia in grado di offrire sempre più risposte”.
Tra le buone pratiche presentate anche la recente delibera della giunta della Regione Toscana, sulla “Banca della terra”, che prevede l’assegnazione di terreni demaniali o privati inutilizzati da almeno tre anni. Un modo per rilanciare l’agricoltura toscana, tutelare il territorio anche dal dissesto idrogeologico e creare nuovi posti di lavoro.