GROSSETO – «Meriam ha una laurea in medicina, porta in grembo un figlio ed è condannata a morte per aver compiuto un reato che, agli occhi di noi occidentali, appare incredibile1. Tiziana Tenuzzo, assessore provinciale alle Pari opportunità parla della ragazza sudanese di 27 anni condannata per apostasia. «Meriam, infatti, ha la colpa di aver scelto liberamente della propria vita, rifiutandosi di rinnegare la sua fede cristiana. Un’accusa fuori dal tempo e una pena atroce».
«Se Meriam sarà giustiziata, lo Stato sudanese si macchierà di un gesto abominevole – prosegue Tenuzzo -. Meriam è una donna che va salvata, perché combatte contro l’oscurantismo religioso, combatte contro un mondo di uomini. Va salvata perché rappresenta il simbolo dell’autodeterminazione delle donne. La Provincia di Grosseto si unisce all’appello di Amnesty International e a quello di molte altre organizzazioni internazionali per i diritti civili per fermare il boia su Meriam, prigioniera di coscienza perseguitata solo per la sua fede religiosa e per aver scelto da sola della propria vita».