di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – Il sottosegretario alla pubblica istruzione Gabriele Toccafondi (nella foto) fa tappa in Maremma nell’ambito della sua candidatura alle elezioni europee. L’arrivo in conferenza stampa è previsto per le 12.30, ma un gruppetto di persone lo sta attendendo già da diversi minuti. Si tratta dei genitori, soprattutto mamme, ma anche nonne, dei bambini che rischiano seriamente di rimanere “a piedi” per quanto riguarda le due sezioni tagliate alla scuola dell’infanzia. La vicenda parte da lontano, quando pochi giorni fa è stato affisso un avviso sulla porta della scuola di via Portogallo, che fa parte dell’istituto comprensivo 3 di Grosseto, utile a comunicare alle 55 famiglie che hanno iscritto i propri figli, che la struttura è a rischio chiusura. Nel documento relativo al progetto regionale infanzia Pegaso, si precisa che “non sussistono le necessarie disponibilità in organico tali da soddisfare la richiesta di conversione statale delle due sezioni B e C della scuola dell’infanzia”. La lettera, a firma del dirigente scolastico Maria Luisa Armillei, prosegue così: “valutato che le esigenze di organizzazione e di gestione del plesso scolastico, non possono essere soddisfatte sotto il profilo di programmazione delle risorse, sia finanziarie che umane, non verrà rinnovata alla Regione Toscana la richiesta di ammissione a contributo per la prosecuzione della sperimentazione in atto nelle due sezioni”.
Per questo motivo, in rappresentanza delle 55 famiglie, il gruppo di genitori ha chiesto e ottenuto un incontro con il sottosegretario Toccafondi che si è dimostrato disponibile ad attivarsi per risolvere la vicenda: «Ho appreso solo stamani della situazione, ma mi sono subito messo in moto per saperne di più – spiega l’onorevole del Nuovo Centro Destra -, perché non c’è peggior politico di chi non sa ascoltare. Contatterò sia la Regione Toscana per quanto riguarda il progetto Pegaso, sia il ministero, cercando di interagire anche con gli enti locali. Sul tema dell’infanzia si possono dare risposte concrete solo attraverso una collaborazione d’insieme. Resta il fatto che fornire una comunicazione con un annuncio appeso alla porta della scuola, rappresenta una procedura non civile».
C’è preoccupazione quindi per tra i genitori che al fronte di questa comunicazione si trovano smarriti e chiedono attenzione sul problema al fronte della probabile chiusura delle due sezioni a settembre. C’è la volontà di evitare il peggio, in un contesto che però assomiglia molto ad una corsa contro il tempo. Intanto 55 bambini restano momentaneamente esclusi con le scuole private che hanno già fatto il pieno di iscrizioni. Resta aperta qualche chance per le graduatorie statali, ma il clima d’incertezza al momento prevale e contribuisce a creare il caos in una vicenda molto delicata che riguarda l’infanzia, e quindi il nostro futuro.