GROSSETO – Si continua a dibattere sul caso dei parcheggi di Marina di Grosseto, dopo il divieto di sosta nelle aree di pineta proibito dalle leggi regionali a tutela del patrimonio boschivo. Di fatto è scattata l’ennesima emergenza sosta che, ancora una volta, finisce per coinvolge soprattutto gli operatori turistici della frazione balneare. Per questo sull’argomento che resta tema molto caldo, interviene Confcommercio Grosseto: «Si potrebbe disquisire a lungo sulla preveggenza del Comune di Castiglione e dell’Ente Parco, che ha consentito in tempi non sospetti la localizzazione di opportune aree di sosta. Purtroppo non ne abbiamo il tempo, la stagione turistica è alle porte e gli operatori attendono con urgenza risposte concrete. La soluzione del senso unico lungo via Delle Colonie per fare spazio a nuovi stalli non sembra meravigliosa, ma ad oggi appare l’unica percorribile, visti i tempi ristretti».
Confcommercio però, si sofferma su altre alternative e illustra: «Ci sono anche altre possibilità che potrebbero portare ulteriori posti auto: lo spiazzo situato di fronte al bivio tra via delle Colonie e via Letizia e l’area tra via delle Colonie e il confine delle corti posteriori delle palazzine di via Letizia. Per questo abbiamo chiesto al Comune di valutare queste soluzioni, assieme alla possibilità di sfruttare meglio, quando non occupata da manifestazioni veliche, l’area dell’ex Istituto Alberghiero di via dell’Elba».
Ma la vicenda non riguarda solo quella zona di Marina: «Un nodo importante, di cui si è parlato poco, riguarda poi l’area di Fiumara, il famoso chilometro 28. In questo caso il Comune si è impegnato a prendere in affitto un appezzamento agricolo oltre la Castiglionese per sostituire i posti auto ricavati tra i pini, lungo la strada battuta che costeggia Fiumara – aggiungono dall’associazione grossetana -. Questo comporta una “passeggiata” di oltre un chilometro, sotto il sole, tra la polvere e con il rischio che si corre per attraversare la Castiglionese. Bambini, anziani, appassionati di sport acquatici, tutti col loro carico sulle spalle per oltre un chilometro, poi ancora uno per il ritorno. In quanti torneranno il giorno dopo?»
L’interrogativo ne attiva altri secondo Confcommercio: «Riteniamo che il Comune debba urgentemente convocare gli operatori interessati e cercare assieme a loro una soluzione percorribile. Nella zona ci sono stabilimenti balneari, ristoranti e un importante centro sportivo per surf e kite, meta di appassionati da ogni parte d’Italia e non solo. Vogliamo mandarli via e far chiudere tutti? Vogliamo mantenere intatta la natura per guardarcela tra noi o vogliamo progettare un turismo realmente ecosostenibile, ma basato su servizi efficienti, che garantisca la presenza di molti turisti, compresi gli sportivi che frequentano le nostre spiagge durante tutto l’anno?»