CINIGIANO – «La salute non è difesa dagli orari o dalle sedi» ma è fatta da una politica sanitaria che si pone come obiettivo la salvaguardia della salute dei cittadini. Questo in sostanza il pensiero di Giovanni Barbagli, candidato sindaco a Cinigiano. «Dai dati della Regione Toscana (che puntualmente la Sani ignora), il deficit di salute degli abitanti di Cinigiano è dato da: 43,5% di cause di morte per l’apparato cardiocircolatorio, 34,5% di cause di morte per tumori, 4,8% di cause di morte per l’apparato respiratorio. Il più alto tasso di suicidi della Toscana. Un aumento dei tumori endocrini del 13%».
«Da questo quadro, non certo consolante – prosegue Barbagli -, consegue un forte impegno che noi chiediamo alla ASL 9 e alla ex Società della Salute per programmi di prevenzione primaria e secondaria, per lo sforzo di educare a stili di vita sani. Noi abbiamo presentato un progetto che va in questa direzione e che prevede la possibilità di coprire il territorio con sistemi di intervento che abbassano la mortalità per infarto del 10% come è avvenuto nella Regione Friuli Venezia Giulia. Se poi vogliamo entrare veramente nel merito dell’organizzazione (orari, sedi, etc) allora le disfunzioni che noi abbiamo evidenziato sono la polvere sotto il tappeto che questa amministrazione ha tenuto fino ad oggi».
«Annunciano con la complicità della casta politica della Provincia investimenti a gogò e non dicono nulla delle occasioni perse per non aver intercettato finanziamenti europei, regionali e nazionali – puntualizza Barbagli -. Ma soprattutto è alquanto mai stravagante misurarsi con progetti faraonici quando non sono in grado di dare risposte a: manutenzione delle strade, manutenzione dei cimiteri, approvvigionamento dell’acqua in molte frazioni, ritardi di nove-dieci mesi nelle concessioni edilizie ecc. Chi non è in grado di affrontare e risolvere le piccole cose, quale capacità avrà per affrontare le grandi scelte strategiche?»
«Noi li sfidiamo su una’opportunità molto importante quella della direttiva Europea sulle energie rinnovabili per l’adeguamento del patrimonio immobiliare (scuole, edifici ecc) e per far ripartire la filiera delle costruzione e di tutto l’indotto (elettricisti, falegnami, ecc). Vediamo se perdono anche questa occasione – conclude Barbagli -. Se il marinaio non sa dove andare anche la scelta dei venti favorevoli non l’aiuta».