FOLLONICA – Non piace a Fabio Elmini, candidato sindaco della coalizione Progetto Follonica e Rifondazione Comunista, l’idea di cedere a privati la colonia marina della città del Golfo. Per questo il candidato della sinistra follonichese definisce «dubbia» la proposta di Daniele Baldi che per la colonia aveva parlato di un progetto di rilancio e di 400 posti di lavoro.
«Dare a dei privati la Colonia Marina , che sta cadendo a pezzi, sembra la strada più semplice ma anche la meno creativa. Il nostro programma indica un percorso chiaro e preciso: la proprietà e la fruibilità della Colonia Marina devono rimanere pubbliche».
«È del tutto evidente che fino ad oggi è mancata la volontà politica per un’utile e condivisa soluzione del problema».
“La litania ricorrente è che vendendo la Colonia si otterrebbero le risorse necessarie per acquistare nuove strutture in grado di assolvere a quelle funzioni sociali auspicate dalla cittadinanza. La Colonia però non è solo un immobile, per i follonichesi rappresenta la storia e la memoria di questa città. Non si possono adottare criteri puramente economici per decidere il futuro della struttura».
«E’ necessario reperire risorse per la sua completa ristrutturazione. Il ciclo di programmazione di fondi Europei 2007- 2013 prevedeva lo stanziamento di 49,5 miliardi di euro da destinare al finanziamento di progetti italiani. Dall’Italia sono arrivate richieste solo per 20 miliardi. E’ in programmazione un nuovo ciclo per gli anni 2014-2020. I soldi ci sono , basta cercarli. L’Amministrazione comunale dovrà farsi carico della realizzazione di un vero e proprio progetto da presentare alla comunità Europea. Serve un vero e proprio lavoro, costante e dettagliato, di ricerca fondi regionali, nazionali ed europei».
«E’ indispensabile , nella macchina amministrativa, avere persone preposte alla ricerca e reperimento di risorse. Se c’è la volontà politica non ci sarà bisogno di svendere la Colonia . E’ comunque inquietante che un dirigente della Asl non sappia che per portare a compimento la proposta da lui avanzata si debba passare da una gara ad evidenza pubblica».