di Barbara Farnetani — Tweet to @Babi_Farnetani
GROSSETO – Una lettera inviata a tutti i candidati sindaco per chiedere la loro posizione in merito ad alcune esigenze del mondo agricolo, ma anche per fare proposte sulle opportunità da cogliere. Una sorta di moderne cahiers de doleances avanzate da Confagricoltura «Il settore agroalimentare sta attraversando un momento delicato per la congiuntura non solo internazionale ma anche per quella grossetana – afferma Antonfrancesco Vivarelli Colonna presidente provinciale Confagricoltura -. Stiamo affrontando la chiusura delle province e dobbiamo capire come interagire con le nuove realtà comunali a cui chiediamo di sburocratizzare! La burocrazia è un aggravio dei costi e delle competenze: si calcola che per ogni agricoltore porti via 140 giornate all’anno. Gli agricoltori sono soggetti agli strumenti di pianificazione territoriale, c’è troppa rigidità sul cambio di destinazioni d’uso per gli annessi agricoli., con vincoli eterni senza una scadenza».
Vivarelli parla poi di biomasse su cui «Confagricoltura sta facendo una battaglia importante. Esistono divergenze su quello che chiede ogni comune. Tutto questo genera una disomogeneità che serve uniformare. Altro intervento su cui ci stiamo battendo sono i predatori: serve un’attenzione elevata al problema. Alle promesse della Regione devono seguire risultati in termini concreti». Vivarelli ricorda ad esempio la proposta di interrare gli animali morti nel cimitero aziendale, ma anche dei danni da ungulati che distruggono le coltivazioni «I soldi sono sempre meno e invece i danni stanno aumentando perché questi animali sono sempre più». La Confagrigoltura chiede poi più servizi ai comune per chi vive in campagna: trasporti, rifiuti, copertura internet, banda larga «Essere su internet è fondamentale per ogni impresa. Alcune poi vivono di internet come gli agriturismi. Sta crescendo l’e-commerce, un pacchetto di prodotti da sparare in rete e renderlo appetibile a livello internazionale. Un progetto questo che stiamo cercando di portare avanti come Com-Agri. Abbiamo una varietà incredibile di prodotti da veicolare come Maremma grossetana». Sottolinea Vivarelli che ricorda vino e formaggio, salumi, olio, prodotti della terra.
L’associazione di categoria degli agricoltori parla poi dell’IMU «La fiscalità deve essere commisurata alla redditività Se un’azienda guadagna meno deve essere commisurata. Come Confagricoltura abbiamo fatto una battaglia sull’IMU, ma da una parte si leva e da un’altra si cerca di rimettere. La Tasi ad esempio sembra gravare più dell’IMU stessa. Chiediamo ai comuni di capire le difficoltà che stanno vivendo le aziende e di essere moderati». «L’aspettativa di un imprenditore che fa un investimento deve essere certa – prosegue Vivarelli Colonna – Renzi non può cambiare la tassazione sulle agroenergie. Ė una cosa inaccettabile. Secondo i nostri calcoli le aziende passeranno da una tassazione di 3 mila fino a una di 30 mila euro. Del miliardo di euro di sgravi alle imprese l’agricoltura, che pesa circa il 17% del Pil, ne pagherebbe il 60%. Senza nessuno sconto per le piccole imprese. La tassa sui rifiuti è un’altra cosa che riteniamo assurda: non si può pagare sulla base della metratura, ci sono immensi capannoni gestiti da una famiglia singola. Chiediamo un sistema che tenga conto degli effettivi rifiuti prodotti. Ultima cosa che chiediamo ai sindaci è il Suap, lo sportello unico delle attività produttive che è nato ma è di difficile fruizione».
Vivarelli conclude poi con una proposta per fare sistema: «Vorrei scardinare il concetto che si sente spesso in Maremma: non è che per forza piccolo è bello ed è sinonimo di qualità. Basta guardare su internet le grandi aziende in America ma anche Romania. Allora prendiamo le piccole realtà, decidiamo di metterle insieme e proiettarle nel mondo creando cooperative che aggreghino. Abbiamo micro realtà con poderi di 7-8 ettari. Servono le reti d’impresa».
Per quanto riguarda poi la spaccatura interna alle associazioni di categoria degli agricoltori il presidente afferma: «Da parte nostra non si è lanciato nessun dardo, sono gli allevatori che hanno lamentato l’assenza di Coldiretti. Anzi, Rabazzi ha anche cercato di fare il pompiere. Il giorno dopo siamo stati attaccati, noi che abbiamo costituito Agri-insieme con tutto il mondo agricolo e cooperativo esclusa Coldiretti. Fratture non n’è vogliamo se qualcuno le vuole creare lo fa per motivi suoi strumentali. Noi siamo a disposizione dei nostri associati e non tolleriamo associati a disposizione di strutture».