SCARLINO – «Se la Scarlino di Stella sarà “curata” come la 167, dove lui stesso risiede, allora si prospetta un futuro ancor più buio e mortificante per questo territorio». Il candidato sindaco di Scarlino Monica Faenzi parla della situazione nel paese. «Il verde perennemente lasciato a sé stesso (eccezion fatta per le corse a tagliare l’erba quando arrivano i gazebo dei rivali politici), trasmette un senso di incuria e abbandono degno di un luogo disabitato».
«L’assenza dei servizi, anche di una semplice attività commerciale, è acuita dalla mancanza di collegamenti – prosegue Faenzi -: pochi bus, praticamente solo in una direzione, e una viabilità pedonale ridotta all’osso: senza strisce, senza marciapiedi sicuri, anche spostarsi in modo autonomo diventa difficile per chi non può o non vuole usare la macchina. La crescita dell’area 167, insieme con quella de La Valle, ha generato anche difficoltà ulteriori: non è, come si racconta, che i rifiuti si accumulano solo nei weekend di bella stagione quando arrivano più residenti, il problema vero è che ci sono pochi bidoni, con uno scempio a livello di immagine tale da far invidia a una discarica».
«A breve la 167 compie trent’anni – ricorda Faenzi -: eppure nove nuclei familiari di residenti si trovano da sempre senza illuminazione pubblica; per loro i lampioni non sono stati né previsti inizialmente, né messi successivamente. Il famigerato centro di ritrovo è stato iniziato e mai finito, ne resta solo una tettoia e poco più; la viabilità di collegamento alla RSA Caravaggio è stata approvata dalla giunta, ma finora non realizzata (ma forse anche qui faranno le corse per iniziare a farsi vedere prima della fine della campagna elettorale…)».
«Insomma, se Stella in questi anni si è preso così cura della sua zona di residenza, viene da chiedersi come potrà prendersi cura di Scarlino. Giustificarsi come fa Stella, dicendo pubblicamente che non ha potuto fare nulla per il territorio perché è stato in Comune solo 24 ore al mese (ma come, non era la Faenzi quella che se diventerà sindaco si vedrà poco?) è una vergogna per un amministratore, che non deve certo guardare al cartellino per prendersi cura della comunità.
Se l’amministrazione non ha mai fatto pressioni per collegamenti più efficienti di trasporto pubblico interno al territorio, isolando una zona popolare, ha dimostrato di voler lasciare nel medesimo isolamento anche i luoghi turistici, come Cala Violina, dove andare con un mezzo pubblico è quasi un’avventura… Se questa è la Scarlino dove Stella vive, l’ha già abbandonata anni fa; e oggi mi sembra davvero solo propaganda elettorale sentire i suoi proclami di rilancio e cambiamento – conclude la nota -: troppo facile accorgersi di non aver fatto nulla, nemmeno in casa propria, quando te lo dice Monica Faenzi…»