di Barbara Farnetani
GROSSETO – Sono esasperati gli allevatori maremmani, esasperati dai continui attacchi alle loro greggi, esasperati, dalla perdita di denaro, da aziende sempre più in crisi, dagli animali che hanno visto morire, dai rimborsi che arrivano troppo tardi, da una burocrazia che rende tutto più difficile. È emerso tutto questo durante l’incontro tra il presidente della regione toscana Enrico Rossi e gli allevatori, incontro che si è tenuto presso la centrale del Latte Maremma.
«Bisogna coinvolgere gli allevatori – affermano Ottaviani, uno degli allevatori -, con i progetti messi in campo non è stato preso neppure un randagio, eppure si sono spesi i soldi di tutti. Ci sono buchi nelle reti, il cancello dei lupi è aperto. Non sono stati trovati i randagi, gli ibridi invece ci sono ma con i sistemi messi in campo non si prendono». «Da 30 anni faccio il miglioramento genetico sulle mie pecore – precisa Manini – e ora mi ritrovo con un patrimonio distrutto». «Allevo pecore da tre generazioni a Scansano, e posso dire che il progetto Ibriwolf è un fallimento. Non ci sono cani randagi, semmai cani vaganti». Afferma Franco Mattei che ha consegnato 2 mila firme in cui si chiede di “rimuovere ibridi e altri canidi diversi dal lupo in tempi rapidi”.
Di diversa opinione Fernando Tizzi che afferma «il problema è il lupo non i cani randagi o vaganti. Quello del lupo è un problema ormai incancrenito. L’assessore Bramerini mi disse di avere le mani legate, ma sono io ad averle legate che non posso difendere il mio lavoro. siamo arivati ad un punto che per tenere il lupo si manda via la gente: il lupo, nelle province vocate alla pastorizia va estirpato». «L’ambiente non è un contenitore vuoto in cui reinserire animali, bisogna guardare come si relazionano con il resto dell’ecosistema. Non si reinserisce il capovaccaio per poi nutrirlo con i topi surgelati». Il marchese La Greca parla invece della necessità di chiedere una deroga a Bruxelles come già fatto da Francia e Spagna. «Il caseificio di Manciano – afferma il presidente Carlo Santarelli – ha perso in due anni il 23% della produzione, un milione di litri di latte. La dop ha le sue regole, compreso il pascolamento, che non possono essere cambiate». Sabrina Cavezzini, sindaco di Scansano chiede un sistema diverso di cattura degli ibridi e un appuntamento a Scansano con Rossi. Francesco Viaggi presidente Coldiretti chiede tempi rapidi e maggiori investimenti.
Il presidente Rossi ha assunto l’impegno di istituire un tavolo permanente, che si riunirà una volta al mese, e a cui parteciperanno gli allevatori, e garantito il proprio impegno per rimuovere ibridi e canidi. «Bisogna potenziare l’anagrafe canina. Il direttore sanitario della Asl sarà il responsabile sul territorio a questa lotta. Non ne facciamo una questione di finanziamenti ma solo di trovare gli strumenti giusti». «Gli allevatori sul territorio sono anche un presidio» ha detto Annarita Bramerini. «Stiamo lavorando sulla strada degli indennizzi diretti – afferma l’assessore regionale Gianni Salvadori – sia per la perdita del capo ce per la produzione, manterremo comunque anche la strada dell’assicurazione per chi la preferisce. Per lo smaltimento delle carcasse andremo verso l’interramento nel cimitero aziendale. Abbiamo individuato due realtà importanti : l’olivo e il settore ovino su cui investire». Parlando poi delle deroghe da chiedere a Bruxelles Salvadori ricorda: «i numeri degli abbattimenti in Francia e Spagna sono talmente esigui (2-3) che siamo certi di voler investire in questa direzione?». E Rossi conclude «Ci sono sensibilità diverse, certe azioni possono avere ripercussioni negative su tutto il territorio».