CINIGIANO – «Il punto di emergenza ed urgenza di Paganico non era in turno attivo, e quello di Casteldelpiano è intervenuto ma i tempi di percorrenza sono tali che nessuna responsabilità può essere attribuita ai soccorritori e infine il servizio Pegaso era impegnato in altra emergenza, tutto questo ha pregiudicato la sopravvivenza della nostra concittadina». Giovanni Barbagali candidato sindaco di Ciniagiano per la lista A/gente comune, interviene sul diritto alla salute che «non può essere condizionato da dove abitano i cittadini, a Cinigiano questo però pare sia la situazione. Mi riferisco all’organizzazione del soccorso di Emergenza nella zona dell’Amiata grossetano esposto, più di altre zone della ASL 9, a rischi che comportano l’impossibilità di poter intervenire nei tempi previsti dai protocolli di emergenza ed urgenza. D’altra parte è quanto mai difficile poter immagine una copertura di mezzi di soccorso in grado di coprire efficacemente il territorio».
Barbagli racconta poi l’episodio che è venuto fuori durante la riunione di Poggi del sasso «un cittadino che mi ha esposto l’ultimo episodio avvenuto nel nostro territorio a seguito della morte per infarto di una signora. Con il sostegno professionale del dr. Luigi Galassi medico stimato ed apprezzato del nostro territorio, noi proponiamo che si prenda l’esempio dalla regione Friuli Venezia Giulia che avendo un territorio simile al nostro si è dotata di colonne/totem che contengono defibrillatori (DAE) pronti per prestare soccorso in caso di infarto e dotati di sistemi gps che consentono di seguire, da parte dei mezzi di soccorso, le operazioni di salvataggio in attesa dell’arrivo del mezzo di soccorso».