GROSSETO – «La nostra Repubblica democratica è fondata sul lavoro e ad affermarlo è il primo articolo della Costituzione. Il lavoro è quindi un diritto che coinvolge tutte le categorie ma che purtroppo oggi scarseggia. Imprese e lavoratori si dibattono infatti in una crisi che soprattutto a livello occupazionale sembra ben lontana dal vedere la propria fine». A parlare è il sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi, che fa una lunga riflessione sul Primo Maggio.
«Oggi siamo di nuovo a discutere di una riforma del lavoro che possa creare più occupazione, più diritti e più opportunità per i cittadini – prosegue Bonifazi -. Ancora una volta, come sempre nel recente passato, rischiamo di perderci all’interno di polemiche che perdono di vista il cuore del problema che non è solo quello sacrosanto di garantire un futuro a milioni di lavoratori che temono per il proprio futuro ma anche quello di dare un presente aalle tante persone che nel mondo del lavoro non ci sono ancora entrate o che ne sono state prematuramente espulse. E’ evidente la difficoltà di trovare un giusto equilibrio tra garanzie ed opportunità ed è altrettanto chiaro che ci sono margini significativi di intervento più concreti attraverso la cosiddetta flessibilità di entrata piuttosto che in quella di uscita. Sono quindi favorevole ad un contratto di ingresso che porti gradualmente al consolidamento di un posto di lavoro a patto che non si trasformi in una nuova scorciatoia per chi predica il “far west”. Si a regole più snelle tese a favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e no a battaglie di retroguardia sulla base di steccati ideologici incapaci di capire i tempi come le reali necessità di un Paese».
«Dalla crisi economica non si esce scommettendo sulla limitazione indiscriminata dei diritti o sulla difesa di categoria – sottolinea il primo cittadino – ma puntando sul rilancio della domanda, sulla lotta alla stretta creditizia, all’eccessiva pressione fiscale sugli onesti, ad un sistema burocratico irrazionale e sulla difesa della presenza italiana in un’Europa più giusta senza cedere ai profeti di un disfattismo demagogico che causerebbe danni incalcolabili soprattutto ad un’economia come la nostra».
«In questo primo maggio Grosseto deve ancora fare i conti con crisi aziendali importanti, tra cui spiccano certamente quella dell’edilizia, quella di realta come la Mabro e l’Eurovinil e ancora di varie realtà in particolare del mondo del commercio e del terizario in genere – afferma ancora il sindaco di Grosseto -. Il Comune quest’anno, come in quelli passati, investe somme rilevanti nelle politiche sociali e si impegna sul campo per aiutare le varie attività economiche a superare la crisi economica. Disponibilità finanziarie e strumenti normativi a disposizione sono decisamente pochi ma un’amministrazione comunale è costretta a fare quanto può con le armi di cui dispone. Il mio pensiero va dunque a tutti i lavoratori e a tutte le imprese del nostro territorio, nella speranza che questa terra possa nuovamente ritrovare, insieme al resto del Paese, la strada della crescita e dello sviluppo, che sono poi la strada maestra per garantire opportunità di lavoro per tutti.