GROSSETO – Ciao Lucio, grandissimo uomo e grande artista. È uno dei commenti che su Facebook si stanno susseguendo alla notizia della morte di Lucio Parigi, pittore, cesellatore, artista, partigiano, maremmano… tane le “qualifiche” che si attagliano bene a questa figura che ha fatto la storia di Grosseto, come se avesse vissuto tante vite piuttosto che una sola, e tutte piene e dense. “Grosseto perde uno dei suoi figli più illustri” sottolinea un altro utente Facebook. «Con la scomparsa di Lucio Parigi se ne va un pezzo di storia della città e un galantuomo». Afferma il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi «Era infatti un artista affermato, capace per decenni di onorare la Maremma, ma anche un appassionato testimone dei grandi valori democratici che ispirarono la lotta per la libertà che attraversò l’Italia 70 anni fa».
«Lucio parlava e affascinava in tanti modi; attraverso le sue opere più volte esposte nei luoghi simbolo della città – prosegue Bonifazi -, con il suo prezioso lavoro da artigiano di altri tempi, con la sua memoria sempre viva, spesso concentrata sul ruolo che la Maremma ebbe nella battaglia di Liberazione dal regime fascista ma anche in tutto il corso della sua storia. Lucio, infatti, parlava e dipingeva di libertà, di valori democratici, della Costituzione, del Risorgimento, dei tanti che si sacrificarono nelle varie fasi della nostra storia per garantire un futuro a questo Paese e a questa terra che lui amava tanto. La sua morte ci priva del piacere di vederlo e di ascoltarlo ma non ci priva certo delle innumerevoli tracce che ci ha lasciato. Come amministrazione abbiamo ritenuto doveroso organizzare la camera ardente nella sala del Consiglio comunale che sarà aperta dalle 14.30 di questo pomeriggio fino alle 20 e a partire dalle 7 di domani mattina, Anche in questo modo vogliamo esprimere sia la nostra vicinanza ai familiari che dare il nostro ultimo solenne saluto a Lucio Parigi».
«Caro Lucio, servono molti aggettivi per definirti: ribelle, antifascista, partigiano, artista, appassionato costruttore di futuro, cacciatore, generoso, maremmano, maremmano, maremmano per tre volte perché hai amato questa terra e l’hai rappresentata nel mondo. Tutti questi aggettivi e molti altri che vorrei scriverti indicano anche quante siano le persone che ti ricorderanno, ognuno per un motivo diverso, molti per la ricchezza umana che tu avevi e sapevi trasmettere, moltissimi osservando le tue opere che fioriscono in tante case». A parlare è il presidente della Provincia Leonardo Marras che racconta così «un amico che se ne è andato».
«Poche persone hanno interpretato lo spirito di questa terra come Lucio Parigi, per l’amore con cui l’ha raccontata attraverso le sue opere – afferma l’onorevole Luca Sani -. Di lui mi piace ricordare la coerenza tra gli ideali in cui credeva e l’impegno civile che l’ ha contraddistinto, prima militando come partigiano e poi come artista, le cui opere sono sparse nei luoghi simbolo della sinistra nel nostro territorio».
«Avevi un rapporto speciale con Roccastrada, Roccatederighi in particolare, era la tua gioventù e un giorno, 10 anni fa, mi regalasti un lavoro che raffigurava il pozzo Camorra, a Ribolla, dove morirono 43 minatori. Era il 2004 oggi siamo nel 2014 e fra pochi giorni ricorderemo di nuovo quella tragedia. Con il tuo permesso donai al Comune di Charleroi l’opera, in un legame doloroso con un’altra sciagura, sempre in una miniera di carbone, quella di Marcinelle. Ti chiesi il permesso prima di farlo e tu, con il solito entusiasmo, fosti felice. Sii felice Lucio, sii felice» conclude Marras.
«Ci ha lasciato per sempre un augusto cittadino grossetano, grande artista delle arti figurative, persona di grandi ideali e partigiano – sottolinea invece Francesco Giorgi segretario provinciale del Psi -. Appassionato garibaldino, aveva stabilito un bel legame con Sandro Pertini, con il quale condivideva l’amore per la nostra Costituzione. Non possiamo che piangere la scomparsa di tale persona che vivendo la sua vita ha reso Grosseto e la Maremma un posto migliore. Ma, nulla si distrugge, la sua figura resterà vivida nella memoria collettiva dei Grossetani e dei Maremmani». La camera ardente sarà allestita in comune a Grosseto, mentre le esequie saranno celebrate in Cattedrale, domani 30 aprile, alle ore 10.30.