SANTA FIORA – Dopo le dichiarazione giunta da Forza Italia e da Rifondazione comunista, partiti che non saranno presenti alle amministrative di Santa Fiora, ma che hanno deciso di sostenere la candidatura di Riccardo Ciaffarafà, è proprio il candidato a sindaco a ribadire che la sua lista è «apartitica».
«Capisco lo stupore quando ha letto la qualità e la competenza dei nomi della lista che mi sostiene: una lista fatta da persone del nostro comune riconosciute e con la necessaria esperienza per governare bene. Allora cerca di buttarla in rissa perché vede persa la partita, ma mi aspettavo altri argomenti che questi mezzucci da basso fondo».
«Capisco però che per un giovane rampante, non sposato e senza figli abitante per lo più a Grosseto e che della politica ha fatto il suo pane quotidiano come Federico Balocchi, sarebbe necessario e altamente auspicabile diventare almeno sindaco dato che l’esperienza, fallimentare nei fatti concreti, della provincia sta per finire e con lei il suo stipendio».
«La lista “Un Comune per Tutti” – aggiunge – è una lista di cambiamento che già nel suo nome racchiude il proprio progetto ed è composta da cittadini che hanno lasciato fuori dalla porta la propria appartenenza politica per sostenere un progetto di lista civica e apartitica che ha come principale obiettivo ridare un futuro al nostro comune dopo 10 anni di amministrazione, della quale Balocchi fa parte, che è riuscita a far chiudere lo stabilimento della Fornacina e perdere 50 posti di lavoro, portare le tariffe del teleriscaldamento fra le più alte in Italia e spendere milioni di euro in opere faraoniche che senza dubbio non rappresentano le priorità per il nostro comune».
«Se poi molti partiti hanno deciso di non presentare proprie liste e sostenere questo progetto significa davvero che siamo sulla strada giusta del cambiamento per cacciare il “cerchio magico” dalle stanze del potere».
«Noi invece abbiamo presentato un programma concreto che rilancerà l’economia ed i servizi del nostro comune sul quale siamo disponibili al confronto pubblico in ogni momento perché le nostre idee sono molto più forti della rissa nella quale vorrebbe buttarla Balocchi per paura».