di Barbara Farnetani — Tweet to @Babi_Farnetani
GROSSETO – Artista, partigiano, maremmano doc. Era tutto questo Lucio Parigi, 88 anni, morto questa notte a Grosseto. Conosciuto da tutti, per decenni aveva gestito un negozio orafo a due passi da piazza della Palma a Grosseto, in pieno centro storico, dove era nato.
Amava tanto la Maremma, ricambiato, e ne aveva attraversato con orgoglio tutta la storia. Sempre presente alle manifestazioni per ricordare la Resistenza, prima fra tutte Maiano Lavacchio. Amava raccontare le sue storie di partigiano, quando fu ferito dai nazisti e, pistola in pugno, non si lasciò catturare, o quando, nel dopoguerra, tirò un pugno ad un americano che aveva rivolto un apprezzamento ad una ragazza, e poi durante l’alluvione, quando si prodigò per aiutare gli altri. Pittore apprezzato, appassionato di caccia che aveva anche rappresentato in molti quadri, fine cesellatore: uno dei simboli della sua arte orafa era proprio il cinghiale d’argento.
Lucio Parigi si è spento questa notte lasciando un grande vuoto non solo all’interno della sua famiglia, ma in tutta la comunità cittadina, che con lui perde un altro pezzo della propria storia e del proprio passato. La camera ardente sarà allestita in comune a Grosseto, mentre le esequie saranno celebrate in Cattedrale, domani 30 aprile, alle ore 10.30. La salma sarà poi tumulata al cimitero di Sterpeto.
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