FOLLONICA – «La situazione del fosso Cervia e della ciclabile che frana di continuo». Sono i temi su cui l’associazione ambientale La Duna intende interrogare i candidati alla carica di sindaco di Follonica. «I crolli si susseguono ai bordi di quello che era un argine a servizio del fosso (non si è mai capito perché il tratto follonichese sia stato asfaltato mentre non è stato fatto per il tratto piombinese, che pure ha diverse strutture ricettive ai lati), fenomeni di inquinamento o presenza di elementi maleodoranti appaiono e scompaiono, causando grandi alzate di toni d’estate quando è stata vietata la balneazione ai lati dello sbocco a mare e poi tutto torna a tacere a stagione finita, come se si trattasse di caldane estive e non si corresse il rischio di ritrovarsi con acque putride e nere in piena stagione , con i turisti a guardare».
«La Protemare – prosegue La Duna – dice che deve essere l’amministrazione a pagare, ponendo l’attenzione anche sul fatto che un collaudo vero e proprio dell’opera stradale non sia stato fatto (ma come è possibile?) e comunque loro non hanno mai condiviso il progetto. Ora è vero che l’opera strada/ciclabile è di interesse pubblico, ma sarebbe bene che l’amministrazione follonichese facesse chiarezza su chi ha deliberato tale opera, chi l’ha eseguita, chi ha firmato la congruenza dell’esecuzione e come sia stata fatta. Personalmente credo che dovrebbe essere chi ha costruito la strada/ciclabile a dover rispondere dei danni e non i cittadini follonichesi. Troppo comodo, si sbagliano i progetti e poi paga Pantalone. Cosa avete intenzione di fare se eletti?» conclude La Duna.