MASSA MARITTIMA – «È finito il tempo delle primarie e degli slogan, il tempo per le trattative a due giorni da una presentazione di una lista non c’era più: inizia il tempo della responsabilità per lavorare per il territorio che amiamo». Piero Boccuni, segretario dell’unione comunale del Partito Democratico di Massa Marittima, entra nella polemica sollevata dal candidato alle primarie Sandro Poli. «Sandro Poli, cui è stato offerto in caso di vittoria il ruolo di vicesindaco e la possibilità di esprimere un secondo assessore, è uscito sulla stampa con la pesante frase “ci hanno buttato fuori” – continua Boccuni -, era stata la prima persona contattata per candidarsi come portavoce: una candidatura che è stata fortemente richiesta anche dal livello regionale e provinciale del PD, che considerava il suo coinvolgimento in prima persona, indispensabile per dare un forte segnale di impegno di tutto il partito nella campagna elettorale. La richiesta regionale, formulata dal sindaco di Scarlino Maurizio Bizzarri, autorevole esponente renziano, che ha partecipato all’incontro in rappresentanza dell’esecutivo provinciale è stata condivisa dal candidato sindaco Marcello Giuntini ma rifiutata dal Poli, così come ogni altro tentativo di coinvolgimento, compreso quello di fornire almeno dei nomi di donna da inserire nella lista».
«Abbiamo preparato una lista “bella”, ricca di giovani di cui molti nuovi alla politica, che non sono classificabili riduttivamente come bersaniani, renziani… ma hanno nomi, cognomi e competenze da rispettare – prosegue Boccuni -; con un candidato per ogni frazione e molte altre risorse che elencheremo il 3 di maggio contestualmente alla presentazione pubblica. Abbiamo cercato di dare rappresentanza anche alle varie anime del Partito Democratico, compreso quella renziana, che trova in Flavio Zazzeri un importante riferimento riconosciuto anche a livello provinciale. Non buttiamo fuori nessuno, ma pensiamo che i rinnovamenti di cui tutti vogliamo essere alfieri, in sostanza, si facciano con fatti e innesti giovani e battendosi per cause importanti per la nostra gente come la chiusura dell’altoforno a Piombino, non per un posto in più o in meno dato a una corrente o cercando una propria visibilità personale».
Sandro Poli ribatte invece «Nessun “renziano” nella lista dei consiglieri Pd per le amministrative di Massa Marittima. Nei giorni scorsi il gruppo che fa riferimento a Renzi ha consegnato, al candidato sindaco Marcello Giuntini, una proposta per la condivisione della composizione della lista dei consiglieri. Abbiamo suggerito a Giuntini sia due candidati consiglieri decisamente riconducibili alla proposta Renzi sia altri non impegnati nel progetto Renzi ma chiaramente condivisibili dal candidato a sindaco. Con grande amarezza, l’entusiasmo profuso in questi ultimi giorni, da parte del gruppo “renziano” di Massa Marittima, è naufragato nella riunione di mercoledi 23 aprile. I termini del potenziale accordo offerto dal candidato Giuntini prevedevano, infatti, che a fronte di una sostanziale parità dei consensi raccolti nelle primarie Poli avrebbe dovuto candidare solo 2 consiglieri su 12 totali. Ci chiediamo, inoltre, per quale motivo siano state poste delle pregiudiziali verso dirigenti del Pd ritenuti adeguati per rivestire ruoli politici di segreteria territoriale ma pregandoli di farsi da parte per il bene comune locale. Questo clima di sfiducia verso la nostra proposta si è palesato ulteriormente quando, anziché comprendere che era opportuno garantire a Poli la dignità di chi alle primarie ha raccolto quasi ottocento voti confermando, per le sue indubbie qualità ed in maniera lungimirante, un ruolo amministrativo, si è preferito, in maniera del tutto superficiale invitarlo ad andarsi a cercare i voti pretendendo la sua candidatura come consigliere. Coloro che, pur definendosi renziani, hanno aderito a candidarsi nella lista dei consiglieri redatta dal Giuntini lo hanno fatto a titolo personale senza aver mai né aderito né partecipato attivamente al gruppo di lavoro di Massa Marittima. Oggi possiamo dire con grande serenità che il nostro gruppo ha compiuto la scelta giusta di consegnare a Giuntini l’onere di scavare una miniera lasciando a casa molti ottimi minatori».
E una vicenda simile ha coinvolto anche Montieri dove il coordinatore comitato Renzi di Montieri Claudio Grassini afferma: «Dopo Massa Marittima, anche a Montieri i Renziani sono stati esclusi dalla lista per le comunali. (Giuntini sindaco uscente di Montieri e ora candidato sindaco a Massa Marittima, pura casualità?) A Montieri le cose sono andate anche peggio di Massa, perché sono state violate tutte le regole che il Partito Democratico si è dato dalla sua nascita: non c’è stata nessuna discussione nei circoli sui nominativi e sul programma, non c’è stata nessuna votazione della lista nell’Unione comunale. Tuttavia il candidato sindaco e alcuni esponenti del Pd hanno deciso e impacchettato, consegnando ieri mattina la lista imputata senza nessuna remora nei confronti di chi si era battuto lealmente alle scorse primarie. Infatti la vittoria, pur legittima, del Verruzzi, non giustifica questa assurda esclusione, perché non inserire neanche un candidato a consigliere ci sembra davvero troppo. Per questo, chiediamo alla Segretaria provinciale Barbara Pinzuti, dov’era, visto che essendo la segretaria di tutti, doveva garantire anche a Montieri quel pluralismo che è il vero cardine del nostro partito, che forse solo per qualcuno è democratico».