ROMA – Notizia dell’ultim’ora che arriva direttamente dalla presidenza del Consiglio dei ministri: per il futuro dell’area industriale di Piombino sarebbe stato trovato l’accordo. A rappresentare la Toscana nella capitale il presidente Enrico Rossi. Secondo le ultime indiscrezioni dalla regione arriverebbero 150 milioni di euro e altri 100 dal governo per garantire il rilancio di Piombino.
Chiuso l’altoforno dunque, Piombino, definita una delle emergenze nazionali in materia di industria, cerca una via alternativa di sviluppo e crescita. Un’impresa difficile in un momento di crisi che interessa anche altri settori dell’economia italiana. La speranza rimane attaccata comunque alle parole del presidente Rossi. «C’è l’accordo di mantenere la forza lavoro attraverso contratti di solidarietà, con una parte di cassa integrazione per le aziende dell’indotto, che sarà cassa integrazione in deroga per le aziende piccole. L’accordo serve a rilanciare la speranza di Piombino e dare la prospettiva di sostituire l’area a caldo con una tecnologia più avanzata. Una necessità di rilancio su cui governo e regione convengono».
Una possibile conversione dell’economia del polo industriale di Piombino potrebbe essere quella dello smaltimento delle navi: per questo l’ipotesi che circolo in queste ore è l’affidamento proprio a Piombino di alcune navi militari da smantellare.
Domani intanto alcuni operai della Lucchini incontreranno a Follonica il sindaco e l’amministrazione comunale a margine delle celebrazioni della festa della liberazione. Da Gavorrano, proprio oggi, è arrivata una nota della coalizione di maggioranza che sostiene il sindaco Elisabetta Iacomelli per esprimere solidarietà e vicinanza ai lavoratori dell’area industriale piombinese.