GROSSETO – La Chiesa diocesana di Grosseto si prepara a celebrare la Festa quinquennale della Madonna delle Grazie, patrona della Diocesi e della città insieme a san Lorenzo.
Le solenni celebrazioni avranno inizio venerdì 25 aprile con la novena di preghiera, che culminerà il 3 maggio con l’offerta dell’olio da parte delle comunità parrocchiali di San Francesco e di San Lorenzo nella Cattedrale, per alimentare nel corso dell’anno la lampada che arde dinanzi all’immagine della Vergine venerata nel Duomo di Grosseto.
Ogni sera la novena avrà inizio alle 17.30 con la preghiera del Rosario e l’omaggio floreale alla Madonna delle Grazie da parte di ciascuna delle dieci comunità parrocchiali della città; alle 18 la Messa presieduta dal parroco della stessa comunità di turno. Il sabato e la domenica la novena avrà inizio alle 17 con Rosario e Vespri, quindi la Messa.
Le meditazioni quest’anno sono state affidate a p. Stefano Piva, della comunità monastica di Siloe.
Questo il calendario della novena: venerdì 25 aprile la prima Parrocchia ad animare la preghiera sarà il SS. Crocifisso, seguita, sabato 26 aprile, dalla comunità di S. Lucia e, domenica 27, dal S. Giuseppe. Quindi lunedì 28 aprile sarà la volta della parrocchia dell’Addolorata; il 29 del Cottolengo, il 30 aprile del Sacro Cuore. Mercoledì 1 maggio animerà il settimo giorno di novena la parrocchia della Beata Teresa e il 2 maggio la comunità della Santa Famiglia. Il 3, come detto, la novena si concluderà con l’offerta dell’olio.
Domenica 4 maggio sarà festa grande per l’intera Diocesi di Grosseto: alle 17 in Cattedrale si terrà la solenne concelebrazione eucaristica animata dalla Corale Puccini in occasione dell’anno centenario della sua fondazione. Al termine il simulacro della Madonna delle Grazie sarà portato in processione per le vie del centro cittadino, come segno della presenza materna di Maria tra il quotidiano dei grossetani. Questo il percorso: piazza Duomo, via Manin, via Gramsci, via Ximenes, viale Manetti, via IV Novembre, corso Carducci e ritorno in piazza Duomo dove sarà impartita la benedizione sulla città e sulla Diocesi. Animerà la processione la Filarmonica Città di Grosseto.
Messe verranno celebrate anche alle ore 9.30, 11 e 12.15.
Le celebrazioni in onore della Madonna delle Grazie sono organizzate dal Capitolo della Cattedrale e dalla congregazione Madonna delle Grazie. Per l’occasione è stato realizzato un sussidio per la preghiera liturgica, distribuito nelle 50 parrocchie della Diocesi, affinché ciascuna comunità possa prepararsi nella propria realtà alla Festa del 4 maggio, secondo l’itinerario di preghiera che guiderà la Novena in Cattedrale.
Qualche cenno sommario alla storia delle Feste quinquennali
La devozione dei grossetani a Maria, Madre delle Grazie, si perde nella storia plurisecolare della città. “Fino dall’epoca in cui Grosseto era un piccolo borgo sotto il dominio feudale dei conti Aldobrandeschi – scriveva nel 1922 il canonico Cappelli – la fede e la venerazione per la Vergine Assunta furono vivissime nei cuori degli abitanti, che vollero la loro prima Pieve dedicata a S. Maria, la quale nel 1138, accogliendo il vescovo trasferito dalla semideruta Roselle, fu elevata alla dignità di chiesa Cattedrale”. Il canonico Cappelli nel suo scritto ricorda inoltre che la festa della Madonna delle Grazie “fu sempre solita solennizzarsi dai grossetani ogni cinque anni con pubblici divertimenti” e secondo questa bella consuetudine, ancora oggi la Chiesa di Grosseto celebra in modo solenne la Vergine con le feste quinquennali.
La devozione e l’attaccamento dei grossetani alla Madonna delle Grazie è testimoniata, poi da altre circostanze. Il 13 marzo 1729, per esempio, l’immagine di Maria fu portata solennemente in processione per le vie di Grosseto per chiedere la sua intercessione contro un morbo che stava decimando la popolazione, tanto che il 1729 fu detto anche “anno della mortalità”. Degna di essere ricordata fu anche la festa del 6 maggio 1759, quando l’immagine della Vergine venne incoronata da parte dell’allora vescovo Antonio Franci, delegato dal Capitolo Vaticano. In via eccezionale nel 1859 si tennero a Grosseto feste grandiose per il primo centenario dell’incoronazione, mentre solenni processioni con l’immagine della Madonne delle Grazie furono svolte nel 1865, nel 1873 e infine nel 1922 per volontà dell’allora vescovo Gustavo Matteoni.
Indimenticabili le feste quinquennali del 1989, segnate dalla storica visita di Papa Giovanni Paolo II a Grosseto, il 21 maggio. Il Papa santo si trattenne in devota e raccolta preghiera davanti all’immagine di Maria all’interno della Cattedrale.
Il dipinto
L’immagine della Madonna delle Grazie che si venera nella Cattedrale di Grosseto è opera attribuita a Matteo di Giovanni e databile intorno al 1470. La Madonna è raffigurata seduta e – come spiegò mons. Crispino Valenziano, già vice presidente della Consulta per i beni artistici e culturali della Cei, il 7 dicembre 1995 in una conferenza nel Duomo di Grosseto – “le sue ginocchia sono ripiegate in modo tale che il grembo di lei si presenta aperto e raccolto tra le sue braccia e, invenzione estremamente interessante, rivelazione teologica, tale da apparire in visione completa”. La Madonna delle Grazie, prosegue la sua descrizione per mons. Valenziano, “mostra l’ampiezza del suo grembo senza mostrare in esso il Figlio. Questo grembo è quello che viene definito un velo rivelante (…); è un grembo che aspetta, in cui è presente il Figlio di Dio”.
Maria è coperta da un manto che dalla testa scende fino alle ginocchia. Sull’orlo dorato, all’altezza del grembo è scritto, a destra “Missus est angelus Ghabriel” (l’angelo Gabriele fu inviato da Dio), mentre a sinistra “Ave gratia plena Dominus tecum” (Salve, o piena di grazia, il Signore è con te). Nell’aureola è scritto, invece, “Assunta est Maria in coelum” e sulla tunica “Regina”.
Mons. Valenziano concludeva la sua analisi del dipinto così: “Dalla storia si va all’escatologia, così come dall’avvenimento in Lei si passa all’evento della Chiesa ed in questa icone della Madonna delle Grazie sono riportati, come in una pagina, i primordi e la conclusione di quello che noi saremo, della nostra fede, della nostra speranza”.