GROSSETO – «Per la nostra associazione siamo di fronte al paradosso per il quale allo Stato conviene di più trasgredire le regole europee sui tempi di pagamento che violare il patto di stabilità interno, questo perché nel caso di sforamento del patto di stabilità da parte dei sindaci le sanzioni sono più severe di quelle previste dalla direttiva Ue sui pagamenti proprio nei confronti dello Stato italiano». Questo il commento del direttore di Ance Grosseto Mauro Carri che ha pronta anche la soluzione: «Per l’Ance il problema dei mancati pagamenti della Pubblica Amministrazione si risolve solo pagando tutte le imprese. Contestiamo le ipotesi di una doppia corsia per lo smaltimento dei debiti della Pubblica Amministrazione, che vedrebbe rallentati i pagamenti per lavori pubblici rispetto agli altri debiti».
«È indispensabile che il Governo trovi una soluzione non solo per pagare i debiti di parte corrente ma anche tutti i debiti di parte capitale, attraverso un consistente allentamento del Patto di stabilità interno. Le imprese non possono più accettare rinvii sull’allentamento del Patto che blocca ancora oggi ingenti entità di euro già disponibili nelle casse degli enti locali, soprattutto dei Comuni – prosegue Carri -. L’Ance Grosseto definisce l’attuale sistema del Patto di stabilità in contrasto con la direttiva europea sui pagamenti, con il paradosso secondo cui per un ente locale è più conveniente non pagare un’impresa che superare le inefficienze della Pubblica Amministrazione dovute soprattutto a un meccanismo contabile perverso».
«Pagare i debiti arretrati delle imprese di costruzione è un improprio contrattuale, a cui i Comuni non vorrebbero sottostare, ma è anche un’opportunità di rilancio dell’economia – conclude Carri -. infatti con gli arretrati ricevuti dalla Pubblica Amministrazione nel 2013 le imprese di costruzioni sono quelle che hanno investito di più anche di altri settori economici».