GROSSETO – «Cogliamo con soddisfazione il potenziamento del porta a porta a Grosseto, nel quartiere Gorarella, che fa fare – sottolinea Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – un altro passo avanti al capoluogo maremmano. Ribadiamo però, ancora una volta, che la raccolta differenziata spinta porta a porta va estesa prima possibile a tutta la città di Grosseto. Oltre a questo è fondamentale anche incentivare i controlli e le sanzioni. Chiediamo quindi alle varie amministrazioni comunali di prevedere sanzioni per i cittadini inadempienti o che non eseguono il porta a porta correttamente: solo così è possibile alzare la percentuale di rifiuti differenziati in provincia di Grosseto, che continua a essere ancora troppo bassa (29,55% dato del 2012 dell’Agenzia regionale recupero risorse) per gli obiettivi previsti dal Piano interprovinciale dei rifiuti. E proprio il Piano interprovinciale, recentemente adottato, prevede tempi troppo lunghi per raggiungere un risultato diffuso e capillare; occorre invece procedere a tappe forzate dando dimostrazione chiara ed evidente di sensibilità in questo ambito».
Un segnale positivo è anche quello che del Comune di Castell’Azzara, in grado di passare in un anno di porta a porta dal 20,61% (dato 2011 Arrr) al 43,18% (dato 2012 Arrr) di raccolta differenziata. Anche Sorano e Pitigliano, che hanno cominciato il percorso del porta a porta insieme a Castell’Azzara, vanno a unirsi agli altri sette comuni virtuosi della provincia di Grosseto (Grosseto, Scarlino, Follonica, Monte Argentario, Castel del Piano, Magliano in Toscana e Manciano) che stanno facendo il porta a porta. Non ci dimentichiamo che con obiettivi significativi di raccolta differenziata, oltre all’indubbio vantaggio ambientale, abbiamo una diminuzione dell’esborso fiscale da parte dei cittadini che in un momento di crisi economica non è certo un tema marginale. In questa direzione anche l’aumento dei cittadini che si recano all’isola ecologica Ecolat di Grosseto, in via Zaffiro 22, per conferire rifiuti, e che si vedono sgravare fino a 150 euro sulla tassa dei rifiuti.
La ricetta del cassonetto stradale ormai è dimostrato che non funziona, e proprio per questo Legambiente lancia una campagna d’informazione per i cittadini su come fare correttamente la raccolta differenziata e sul ciclo dei rifiuti. La Maremma non può da una parte puntare sulle risorse ambientali e sulla conservazione della natura come asse portante del proprio sviluppo e poi rappresentare il fanalino di coda per quanto riguarda la raccolta differenziata.