a cura di Giulia Carri
LONDRA – Marco Mulinacci, 30 anni da Grosseto, ha seguito la sua passione per la comunicazione e il marketing che lo ha portato a Londra, dove lavora in un gruppo editoriale.
Da quanto tempo ti trovi In Inghilterra?
“Sono a Londra da un anno e quattro mesi.”
E’ la tua prima esperienza all’estero?
“No, sono stato 4 anni tra studio e lavoro a Madrid prima di venire qua. Mi sono laureato in scienze politiche all’ Università di Firenze. La mia formazione universitaria dista da quella che poi è diventata la mia carriera nella comunicazione e nel marketing, ma tutt’ora sono convinto che studiare scienze politiche mi abbia dato un metodo di analisi, che è fondamentale anche nel marketing. E’ stato durante quegli anni, e grazie ad un professore che mi sono avvicinato al mondo della comunicazione ed ho capito che mi affascinava, soprattutto nella sua comunione col marketing e con la pubblicità. Mi sono laureato nel 2009 e sono partito per fare la specialistica in Spagna.”
Perché hai scelto Madrid?
“Durante i primi anni di università ho viaggiato molto andando a trovare gli amici che studiavano con il progetto Erasmus in diverse città europee. Vedere le loro esperienze all’estero mi ha invogliato a partire e mi ha fatto capire quanto io desiderassi conoscere altre realtà e mettermi in gioco in un paese straniero. Madrid era una delle città che ho visitato più spesso e, oltre a piacermi nel suo stile di vita, aveva il corso universitario che cercavo. Per questo ho scelto di farci la tesi e accedere poi al Master in marketing e comunicazione all’Università Europea di Madrid.”
Come è stata l’esperienza madrilena?
“Bella e importante sia personalmente che professionalmente. L’ho conosciuta e vissuta nella sua parte ludica e sociale quando andavo a trovare i miei amici, che paradossalmente se ne sono andati quando io sono arrivato..! Ero solo, ma già familiare con una città che ti offre tantissimo, abitata da gente accogliente e culturalmente varia e ricchissima. Era quello che cercavo e mi ha dato tanto. Ho costruito amicizie con persone di tutto il mondo e di ogni realtà, gli incontri che ho fatto quegli anni me li porto ancora dietro come una delle cose più preziose del mio bagaglio umano. Mi rendo conto che sono stato fortunato, anche perché ho avuto il sostegno della mia famiglia che non mi ha mai ostacolato nel provare e partire. Questo mi ha aiutato molto a vivere una nuova realtà con coscienza ma anche positività e leggerezza.”
E professionalmente?
“Fondamentale. Ho imparato e capito concretamente il mio lavoro. Finito il master sono entrato a fare uno stage nel reparto marketing della Bosch, dove poi ho lavorato per quasi un anno con un contrato a tempo determinato. In Italia purtroppo l’esperto di marketing è un concetto che si sta sviluppando solo negli ultimi anni con ritardo rispetto al resto d’Europa, sei anni fa lavorando in Spagna ho vissuto la realtà di un dipartimento marketing in tutte le sue mansioni. In pratica tutto il processo che va dall’analisi dei dati di vendita all’elaborazione di strategie economiche e pubblicitarie per ottenere poi un concreto aumento delle vendite.
Mi ha dato le basi professionali della mia carriera. Dall’inizio sapevo che il contratto non era rinnovabile, perché rientravo in un programma di stage annuale dell’azienda, e nel frattempo avevo applicato in varie aziende e alla fine fui contattato da un’ agenzia di consulenza marketing nei media, che si chiama Maxus e iniziai a lavorare con loro. Tra i clienti maggiori avevamo anche il gruppo Fiat.”
Ti hanno chiamato anche perché sei italiano?
“Non proprio, ma quando lavoravamo con l’Italia questo si è rivelato molto utile!”
Come mai il passaggio a Londra?
“Finito il contratto sentivo di voler crescere professionalmente e fare altre esperienze. Dovendo scegliere ho scelto Londra perché in Europa è il posto migliore per il mio settore. L’Inghilterra è il paese con il più alto livello di comunicazione e marketing, anche perché è un settore supportato da politiche fiscali che invogliano a fare investimenti pubblicitari. Qua si continua a puntare molto in pubblicità, comunicazione e marketing, che è oggi giorno l’unico modo per rimanere competitivi nell’economia globale. Ero interessato a questo e a Novembre 2012 sono partito. “
E’ stato facile trovare lavoro?
“C’è voluto qualche mese. Sono partito per conoscere e capire la città e nel frattempo cercare lavoro. A Londra già vivevano mia cugina e il suo fidanzato che sono stati un punto di riferimento in quei mesi. Alla fine sono stato chiamato da un gruppo editoriale che si occupa di tematiche legate alla finanza, dove oggi mi occupo di consulenza marketing con i clienti.”
Ti piace Londra?
“Si molto. Mi piace anche vivere parlando la loro lingua. Di Londra mi affascina la sua grandezza, che ti fa rendere conto di quanto piccoli siamo rispetto al mondo, ma nello stesso tempo percepisci un continuo senso di possibilità e di evoluzione. Sentirsi sempre al centro di qualcosa che accade intorno a te. Questo si vive anche sul posto di lavoro, dove apprezzano il tuo talento e se meriti ti fanno crescere anche in breve tempo. Nel tempo libero mi piace sfruttare questa vocazione cosmopolita della città che si riflette moltissimo nel settore della ristorazione. Nei fine settimana infatti mi piace cercare ristoranti che offrano cucine tradizionali di vari paesi, attualmente il mio preferito è un ristorante eritreo a Brixton che si chiama Asmara. Londra è piena di quelli che qua definiscono speakeasy bar, ultimamente frequento spesso il Mr Fogg’s, un bar la cui location è ispirata al libro “Il giro del mondo in ottanta giorni”, i barman sono bravissimi e la maggior parte sono italiani, una volta a settimana c’è musica dal vivo.”
Torni spesso in Maremma?
“Ho la fortuna di poter tornare quando voglio. L’Inghilterra è molto vicina all’ Italia, in due ore posso essere a casa. Questo mi permette di mantenere i contatti importanti e vedere la mia famiglia spesso. Anche per questo riesco a coltivare bene entrambe le culture, quella Inglese e quella Italiana, che non lascerò mai.”
Cosa ti manca di più della nostra terra?
“I miei affetti, la mia famiglia e i miei amici prima di tutto, e poi le tre cose più belle che abbiamo in Maremma che sono il mare, le spiaggia e il colore del cielo. “