GROSSETO – «All’indomani dell’ingresso del gestore unico del servizio la società SEI, vincitrice del bando di gara del 2007 per l’ambito ATO Rifiuti Toscana sud, si affacciano le prime ipotesi di adeguamento tariffario al rialzo. Occorre massima attenzione da parte di tutti, un serio approfondimento sulla vicenda e tempestività di azione dei soggetti direttamente coinvolti. Sul tema rifiuti abbiamo da tempo portato contributi politici ai livelli provinciali e regionali, senza mettere in discussione l’opportunità di attivare un’avanzata strategia industriale per la gestione integrata dei servizi, e riconoscendo ai nuovi Piani Regionale e Interprovinciale obiettivi giusti e condivisibili per la tutela dell’ambiente, è però necessario evidenziare le principali criticità del percorso avviato perché su queste dobbiamo intervenire tempestivamente se vogliamo evitare effetti negativi nei prossimi anni». Questo il parere degli esponenti dell’area Civati del Partito Democratico nel sud della Toscana, comprendente le province di Arezzo, Siena e Arezzo.
L’analisi è dettagliata per argomentazioni, partendo dal bando di gara: «La gestione del servizio è stata assegnata sulla base di un bando predisposto diversi anni fa quando non erano in vigore gli attuali piani della regione (il famoso 70-20-10, dove 70% è l’obiettivo di raccolta differenziata) e delle province e la situazione socio-economica era ben diversa da quella di oggi- spigano i civatiani -. L’affidamento è avvenuto senza che il soggetto affidatario abbia prima messo a punto le strategie e la previsione dei costi del servizio,anche alla luce dei nuovi piani pubblici adottati. Alcune scelte come la gestione separata degli impianti esistenti della raccolta dei rifiuti costituiscono un ulteriore punto di debolezza ai fini sia di una buona integrazione dei servizi e sia del contenimento dei costi. E’ necessario avviare un tavolo di revisione del contratto con SEI anche sulla base dei cambiamenti intercorsi dal 2007 al 2014. In questo percorso deve essere coinvolta la Regione Toscana, che ha guidato il processo di cambiamento in atto, e può farsi carico di una parte dei costi dovuti agli impatti prodotti, destinando mezzi e risorse sia dalla spesa corrente regionale e sia attraverso l’utilizzo di fondi europei a sostegno delle realtà territoriali svantaggiate».
Segue un approfondimento sulla chiarezza dei ruoli: «La natura pubblica o prevalentemente pubblica delle sei società che sono confluite nel gestore unico del servizio, può generare un quadro di interessi in conflitto fra loro che possono rendere più difficile il corretto rapporto tra il soggetto controllore (ATO) e quello controllato (SEI) – sostengono i civatiani -. Il PD deve impegnarsi sin da ora per garantire nuove nomine politicamente indipendenti tra i regolatori dell’ATO Toscana sud, servono infatti personalità forti e indipendenti per tutelare gli interessi dei destinatari più deboli del servizio, cioè cittadini e imprese del territorio, per rendere completamente trasparente l’operato del gestore.
Infine la nota dolente relativa a tariffe e bollette: «L’accantonamento nel bilancio della società SEI di una cifra per le eventuali morosità delle utenze, che viene caricata nelle bollette di tutti, pare una forma eccessiva di tutela dell’azienda che non assume in realtà alcun rischio di impresa. Dobbiamo attivare subito un sistema efficiente di controllo e verifica del metodo di determinazione delle tariffe e della qualità dei servizi erogati. Accendiamo invece i riflettori più forti sulla gestione del ciclo dei rifiuti e diamo una prospettiva: sosteniamo le politiche che possano portarci all’obiettivo rifiuti zero e ad un livello tariffario più conveniente, obiettivi da perseguire insieme – concludono -. Gran parte dei sindaci delle Provincie di Arezzo, Siena e Grosseto hanno già chiesto che non ci siano i previsti aumenti tariffari nel 2014. E pare logico, in un periodo in cui peraltro mancano piani industriali e valutazioni di investimenti, ma non può bastare. Offrire una strategia di implementazione dei servizi, una visione chiara dei metodi con cui perseguire gli obiettivi, attivare le buone prassi tra aziende e cittadini, conti in ordine ed azienda gestore efficiente questo deve essere l’obiettivo da raggiungere. Lavorando uniti e da subito su questi pochi punti, crediamo sia possibile attuare gli obiettivi ambientali e quelli di risparmio e miglioramento dei servizi, avviando così quel nuovo corso della politica che tutti attendiamo».