di Giulia Carri
ROSELLE – “Un galIo ha cantato per Pietro; quanti galli cantano per noi; la razza non si è perduta. Solo che tutti noi non li sentiamo, quelli, non Ii vogliamo sentire”. E’ su questi versi, belli e struggenti, del poeta e scrittore francese Charles Peguy, che la comunità parrocchiale dell’Immacolata di Roselle ha innestato l’edizione 2014 della Via Crucis drammatizzata “Con la stessa Passione di Cristo”.
L’itinerario di preghiera e di riflessione è in programma venerdì 11 aprile, a partire dalle 21.15.
Non è uno spettacolo, quello che verrà offerto, ma una serata da vivere con lo sguardo della fede, per lasciarsi toccare dalle scene con le quali verranno riproposti i momenti salienti di quelle lunghe e dolorose ore che dall’Ultima cena di Gesù con i suoi discepoli arrivano alle tre del pomeriggio del venerdì, quando Cristo – stremato, umiliato, deriso e spogliato della sua dignità – per amore dell’uomo muore crocifisso, nel modo più ignominioso possibile.
“Senza il Golgota – commenta il parroco di Roselle, don Pier Mosetti – non ci sarebbe la domenica di Pasqua; senza la consegna di Gesù non ci sarebbe neppure la gioia senza fine della resurrezione. E’ per questo che da anni ormai la comunità parrocchiale di Roselle offre a chi lo desidera la Via Crucis drammatizzata: non per riempire una serata del calendario che ci avvicina alla Pasqua, ma per offrire un’occasione ulteriore per riflettere con quale amore siamo amati e lasciarci commuovere, rivivendo anche emotivamente il racconto della passione e morte del Signore. La fede è fatta anche di cuore, ha bisogno della nostra adesione piena: ci si lascia incontrare da Dio con tutto noi stessi e Gesù vuol guardarci negli occhi, come fece nelle ore della Passione con Pietro, che preso dalla paura lo aveva tradito e che, ascoltando il canto del gallo, pianse amaramente per quel tradimento”.
IL PERCORSO – La Via Crucis drammatizzata si svilupperà in cinque tappe, dalla chiesa fino alla cava, dove sarà ricostruito il Golgota. Prima tappa nel piazzale della chiesa, dove verrà riproposto l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, accolto dalle gente che tiene in mano rami di palma; in chiesa la seconda scena: l’Ultima cena, con Gesù che istituisce i sacramenti dell’Eucarestia e del Sacerdozio e compie il gesto della lavanda dei piedi. Quindi nel campetto di calcio della parrocchia la terza scena: la preghiera angosciata di Gesù nell’Orto degli Ulivi, dove – si legge nel Vangelo – Cristo suda sangue. E’ qui che Giuda conduce le guardie romane e con un bacio tradisce il Maestro. Grazie alla collaborazione della Pro Loco, nei locali delle antiche terme leopoldine verrà ricostruita la casa del Sommo Sacerdote. La Via Crucis proseguirà lungo via Batignanese, dove saranno riproposte l’impiccagione di Giuda Iscariota, il processo a Gesù davanti a Pilato, Cristo caricato della croce, le tre cadute e il pietoso gesto della Veronica che gli asciuga il volto. Alla cava la crocifissione e la deposizione di Gesù, culmine di tutta la drammatizzazione, con la voce fuori campo che proclama come “quella che sembrava la fine, divenne l’inizio della vera libertà. Lui liberò l’uomo da ogni morte, anche quella interiore… Gesù discese agli Inferi e salvò l’umanità dal peccato!”
COINVOLTE OLTRE 200 PERSONE – La Via Crucis drammatizzata coinvolge oltre 200 persone tra attori e comparse, senza contare coloro che prestano il loro servizio nella realizzazione dei costumi e nell’allestimento complessivo della Via Crucis, che coinvolge ragazzi, adulti, genitori dei bambini del catechismo, ma anche persone di altre parrocchie che si mettono a disposizione per vivere insieme un’esperienza di Chiesa e una testimonianza di fede.
Gli attori principali – Gesù: Matteo Maccanti; Maria: Sonia De Michelis; Pietro: Andrea Strati; Giuda: Alessandro Squarcia; diavolo: Camilla Mariotti; Caifa: Giuliano Scarpini; Sommo sacerdote: Gerardo Rosalia; Pilato: Giancarlo Vitillo; moglie di Pilato: Mirella Gennari; narratore: Sabrina Giannini; Simone di Cirene: Alessandro Di Murro; i due ladroni: Matteo Rullo e Davide Brugi; il profeta Isaia: Giulio Borgia.
Regia: Riccardo Grazzini; direttore di scena: Fabrizio Cattarulla; sceneggiatura: Giancarlo Vitillo e Riccardo Grazzini.