di Daniele Reali
L’AQUILA – 309 è un numero che solo a pronunciarlo mette i brividi. È il numero delle vittime che hanno perso la vita nel terremoto de L’Aquila e dell’Abruzzo. Quella tragedia ha cancellato le vite di persone e di famiglie, ha spezzato sogni e speranze, ha cambiato per una sempre una città e tanti altri paesi grandi e piccoli, trasformando L’Aquila in un città assediata e il territorio nel cratere del sisma in una terra di distruzione.
A cinque anni di distanza da quel 6 aprile del 2009, giorno della scossa di terremoto, IlGiunco.net, grazie all’Anso, l’associazione nazionale della stampa online, ha realizzato un foto reportage dalla zona rossa, l’area tuttora “off limits”, chiusa anche agli Aquilani e accessibile solo a chi opera nei cantieri della ricostruzione. Un viaggio che è stato possibile fare nell’ambito della due giorni dedicata alla comunicazione di crisi e di emergenza, ospitata a L’Aquila e organizzata dall’Anso in collaborazione con “ilCapoluogo.it”, il quotidiano digitale della città abruzzese che proprio nel 2014 ha festeggiato i dieci anni di attività.
Per non dimenticare le vittime e per ricordare che nonostante siano passati già cinque anni c’è ancora molto, moltissimo da fare, per portare avanti l’opera di ricostruzione, tra le celebrazioni volute dagli aquilani anche la fiaccolata per le vie del centro storico ancora ferito e martoriato: un lungo corteo che partirà stasera e si concluderà domani mattina, 6 aprile, con l’arrivo in piazza Duomo e l’attesa alle 3,32 dei 309 rintocchi che scandiranno la lettura dei nomi delle vittime del 2009.
Questo il foto reportage che abbiamo realizzato questa mattina nella zona rossa de L’Aquila e di Onna, il piccolo paesino che fu completamente distrutto dal terremoto e che è divenuto simbolo della devastazione del terremoto.
(per ingrandire cliccare sulle foto)
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