di Sabino Zuppa
MONTE ARGENTARIO – I genitori degli alunni delle scuole medie ed elementari argentarine vogliono vederci chiaro sul progetto di riorganizzazione degli istituti scolastici di Porto Santo Stefano avanzato dal sindaco Arturo Cerulli e dalla sua giunta in occasione della ormai famosa lettera mandata al presidente del consiglio Matteo Renzi, che ha chiesto a tutti i Comuni di indicare una scuola da ristrutturare. «Vogliamo vedere il progetto di riorganizzazione della rete scolastica nella sua totalità e nei suoi dettagli, e dopo aver sentito tutte le famiglie prenderemo una posizione ufficiale – dichiarano decisi i genitori dell’A.Ge. Argentario – il cosiddetto progetto 3×2, già avanzato dall’amministrazione comunale nel 2010 e poi ritirato a seguito delle proteste della popolazione, prevede infatti lo spostamento dei ragazzi delle elementari nella scuola media e viceversa, con soppressione di un plesso scolastico».
«Ci aspettiamo che, nella pianificazione di ogni progetto che interessi la scuola, si tenga conto, prima di ogni altra cosa, dei bisogni e del benessere degli alunni ed ogni modifica sarà ben accetta solo se fatta nell’interesse primario dei ragazzi, con lo scopo di migliorare la fruibilità e la vivibilità dei plessi scolastici e soprattutto nel rispetto delle normative vigenti riguardo salute, didattica e sicurezza. I genitori santostefanesi si aspettano un cambiamento in positivo, che migliori le scuole senza dover rinunciare ai laboratori ed agli spazi dedicati alle attività integrative, senza dover insomma ridurre o modificare l’offerta formativa, rispettando gli indici minimi di legge per le dimensioni delle aule riservate alla didattica e quindi senza creare sovraffollamenti o classi pollaio. Per questo riteniamo nostro dovere vigilare sulla realizzazione di tale progetto – concludono loro tramite Angela Rigucci, presidente di A.Ge. – nell’interesse di tutti quanti sono coinvolti, a partire dal personale scolastico e dagli alunni, restando pronti a far sentire la loro voce se necessario».