di Daniele Reali — Tweet to @Daniele_Reali
GROSSETO – «La ripresa non ci sarà prima del 2015». Ne è convinto il presidente della Camera di commercio, Giovanni Lamioni (nella foto) che, commentando i dati sulla congiuntura economica della provincia di Grosseto, vede come orizzonte di una probabile uscita dalla crisi proprio il prossimo anno.
Bisognerà aspettare ancora dunque, anche perché i dati relativi al 2013 sono profondamente negativi. Numeri che parlano chiaro e che mostrano come l’economia della Maremma registri ancora perdite di fatturato e di produzione con un inevitabile riflesso sui posti di lavoro e sul tasso di disoccupazione che cresce (per approfondire si può leggere anche l’articolo sui dati della congiuntura economica e sulla disoccupazione).
«Il 2013 – ha osservato Lamioni – è stato anno di grande difficoltà, che ha confermato la riduzione di fatturato e di produzione con perfomance negative in particolare per commercio ed edilizia. Credo che per la ripresa ci sarà da aspettare il 2015».
Tra tante ombra però, il presidente parla anche di alcune luci, sopratutto se si parla di prospettive per agganciare la ripresa.
«Abbiamo avuto conferme importanti in termini di coerenza e strategia. Se il disegno che abbiamo in mente è dare un futuro importante al territorio in termini turistici, di argroalimentare e di “brand”, allora siamo sulla strada giusta. L’unico comparto che cresce è il manifatturiero (+1,7%, ndr) e all’interno di questo è l’industria alimentare ad avere il risultato migliore. A questo bisogna aggiungere che mentre in Italia l’export è stabile a Grosseto cresce del 2,1%».
Un dato interessante sopratutto perché per la prima volta in provincia di Grosseto il settore che esporta di più è proprio il comparto dell’alimentare che rappresenta il 43% del totale delle esportazioni. A cedergli il primato è il settore della chimica con il 38%. «Questo significa che c’è un risultato più diffuso rispetto ai risultati ottenuti con l’industria chimica e che le aziende dell’agroalimentare hanno avviato un processo di internazionalizzazione».
Tra gli aspetti positivi Lamioni vede anche quello che sta accadendo nel turismo: anche in questo caso le difficoltà sono tante ma rispetto al 2012 il secondo semestre del 2013 ha portato ad un miglioramento del fatturato che ha interessato il 50% delle imprese. Nel 2012 furono soltanto l’8% le imprese che dichiararono un fatturato in crescita dal primo al secondo semestre.
«Quello che sta emergendo – ha aggiunto Lamioni – è una tipologia di impresa “medio piccola” nel settore dell’agroalimentare: tipologia che sta diventando la locomotiva imprenditoriale della nostra terra e che deve rappresentare il nostro futuro. In questo senso i dati mi confortano e ripeto che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta».