GROSSETO – Cambia la sanità toscana e locale e cambiano anche le abitudini dei grossetani, che sempre più numerosi scelgono di ricoverarsi negli ospedali della Asl 9. Migliora, quindi, la cosiddetta “appropriatezza” del ricovero, riservato cioè al bisogno del paziente nella fase acuta della malattia, in urgenza o per interventi chirurgici ed altre prestazioni programmate, che richiedono comunque la permanenza in ospedale. Migliora, in questo modo, anche il consumo di risorse che possono essere impiegate in altri servizi ai cittadini, in risposta ai mutati bisogni assistenziali.
Aumenta anche la fiducia dei grossetani verso la sanità locale, in particolare per le prestazioni ospedaliere, come dimostra una diminuzione delle “cosiddette” fughe verso altre Aziende. Va precisato, tuttavia, che una quota di ricoveri viene effettuata necessariamente in altre strutture (le Aziende ospedaliere toscane) perché riferita a specialistiche non presenti nella Asl 9, come interventi di neuro o cardiochirurgia, trapianti, chirurgia pediatrica. Del resto, è lo stesso Piano sanitario regionale a prevedere che una serie di prestazioni di elevata specializzazione debbano essere di competenza delle Aziende ospedaliere.
I dati – Analizzando i numeri relativi al periodo 2010 – 2013, i ricoveri ospedalieri sono diminuiti di circa 4 mila, passando dai 31.650 (nel 2010), ai 27.818 (nel 2013). I grossetani che si sono rivolti ad altre strutture ospedaliere regionali per specialistiche presenti anche nella Asl 9 erano 6.284 (circa il 20 % del totale), nel 2010, e sono stati 5.089 (il 18 % del totale), nel 2013, con una diminuzione di circa 1.200 ricoveri. Nello stesso tempo, si è ridotta, anche se lievemente, la percentuale dei residenti in provincia di Grosseto che si sono ricoverati in altri ospedali toscani per specialistiche non presenti nella Asl 9: 1.870, nel 2010 (5,9 %), contro i 1.568, nel 2013 (5,6 %).
Contestualmente, nel 2013, l’attività chirurgica nella Asl 9 ha visto un incremento sull’anno precedente di circa 400 interventi, passando dai 14.542 del 2012, ai 14.956 del 2013.
La diminuzione delle “fughe” verso altre strutture toscane, nel corso degli ultimi quattro anni, ha prodotto una diminuzione della spesa di circa 4 milioni e 200 mila euro; di cui 1 milione e 650 mila nel 2013, rispetto al 2012.
A questo dato deve aggiungersi la riduzione delle “fughe” anche verso altre regioni che, nel triennio 2010 – 2012 (ultimo dato disponibile), sono passate da 4.278 a 3.428, con una riduzione di costi di circa 1 milione e 400 mila euro.