GROSSETO – «Il M5S manifesta piena sintonia con le parole espresse dal segretario della Filcams Cgil e con gli intenti espressi dal Consiglio di Amministrazione di Farmacie orientati esattamente nella direzione che da tempo il Movimento ha fatto propria». Così Giacomo Gori, portavoce del M5S Grosseto e consigliere comunale interviene sul tema delle Farmacie Comunali Riunite, in merito anche alle dichiarazioni del sindaco Emilio Bonifazi, sulla volontà di riprovare a cedere le quote dell’azienda. «Bonifazi dice a chiare note di portare avanti una iniziativa che ogni giorno di più appare inspiegabile – prosegue Gori -. Viene allora spontaneo domandarsi cosa scorra realmente dietro la vendita delle farmacie comunali, quali interessi impronunciabili spingano il sindaco a porsi in contrasto con il volere dei cittadini, della società stessa, dei sindacati, delle opposizioni e di parte della maggioranza».
«Sindaco Bonifazi, cosa s’è messo in testa? Quali sono le pressioni e gli interessi che la tormentano? – chiede Gori – Vogliamo sapere fino in fondo la verità. Perché se il suo comportamento non è influenzato da questioni che, se rese pubbliche sarebbero quantomeno imbarazzanti, allora vuol dire che il voler continuare sulla strada della vendita, dopo tutto quello che è successo, è come certificare la propria incapacità ad assumersi le proprie responsabilità. L’incapacità di accettare l’inadeguatezza del ruolo sia politico, sia gestionale della sua amministrazione; l’allarmante resa di fronte ad una iniziativa di rilancio da noi presentata in consiglio comunale e respinta dalla sua maggioranza, non tanto perché iniziativa targata M5S, ma, a questo punto, per manifesta inettitudine, resa incondizionata, di fronte ad una ipotesi di rilancio (peraltro, finalmente condivisa dal CDA), di una qualsiasi iniziativa propositiva».
«Chi le ha fatto questo? Chi sono i responsabili? Ce lo dica, i suoi concittadini meritano di sapere perché li sta privando di un bene comune importantissimo, di una risorsa che non deve essere relegata ad un mero ruolo economico-imprenditoriale – conclude Gori -. Stiamo parlando di un presidio sociale che una forza cosiddetta di sinistra, dovrebbe difendere con i denti e con le unghie, e invece…»