di Lorenzo Falconi (twitter: @LoreFalcons)
GROSSETO – Il collegio dei geometri della provincia di Grosseto non ci sta e rispedisce al mittente l’iniziativa regionale che richiede consulenze gratuite agli ordini professionali. Non c’è polemica, ma solo la voglia di chiarire i motivi della decisione e la scelta di non aderire. «Al momento della firma della convenzione non erano ben chiare le prestazioni professionali da effettuare – spiega il presidente Paola Borracelli -, comunque in questo momento di difficoltà non ci pare opportuno chiedere ai propri iscritti prestazioni gratuite né promuovere false aspettative nei confronti dei cittadini». Il tutto nasce da un’iniziativa che ha portato ad un protocollo d’intesa tra la Regione Toscana e gli Ordini professionali per le prestazioni gratuite. Al protocollo hanno aderito 3 ordini su 10 per quanto riguarda gli architetti toscani, nessuno per ciò che concerne gli ingegneri, mentre per i geometri l’unico collegio che non ha firmato è stato quello di Grosseto che vanta 650 iscritti.
«Troviamo opportuno che la Regione, prima di promuovere questi protocolli esegua gli adeguati controlli in materia di attestazioni – precisa Paola Borracelli -. Oggi il mercato propone prezzi al ribasso con certificazioni reperibili su internet per soli 35 euro, quando in realtà costano in media 250-300 euro. E’ opportuno lavorare bene e con i giusti controlli e compensi, piuttosto che con operazioni gratuite. Come geometri non siamo insensibili ai problemi ambientali, ma la nostra figura professionale non può essere sminuita». Il riferimento è relativo agli APE (Attestato di Prestazione Energetica). A tal proposito il collegio dei geometri di Grosseto si è attivato per mettere in piedi il primo corso per certificatori energetici in collaborazione con l’Università di Pisa. Ogni corso vede impegnati 35 professionisti per un ciclo di 10 lezioni da 8 ore che introdurrà all’esame finale. «Questo per far capire che i geometri grossetani sono sensibili alla materia del risparmio energetico – aggiunge Borracelli -. Avremmo preferito di gran lunga una campagna di sensibilizzazione sul problema dei controlli sulle certificazioni presentate, piuttosto che una promozione più politiche che tecnica da parte della Regione».