di Lorenzo Falconi (twitter:@LoreFalcons)
GROSSETO – «Non demordiamo e abbiamo intenzione di sottoporre al consiglio comunale, in tempi brevi, un’apposita proposta sull’alienazione delle quote di maggioranza detenute dal Comune». Queste le parole del sindaco Bonifazi in merito alla questione delle Farmacie comunali riunite, da tempo al centro di una discussione che riguarda il disimpegno del Comune di Grosseto. Una cessione che in un primo bando è andata a vuoto dopo aver aggirato l’ostacolo referendum proposto da Sel e Movimento 5 Stelle, ma che presto verrà riproposta in consiglio con un nuovo atto di indirizzo. Nell’illustrare questa volontà, il primo cittadino di Grosseto snocciola anche i numeri che vedono le Farmacie comunali riuniste Spa sempre più in difficoltà negli ultimi anni. Le vendite nell’ultimo triennio hanno fatto registrare un -9,53%, per un utile che è calato di oltre 181mila euro, pari al -39,30%. In calo anche il numero delle ricette (-8,31%), dato che si allinea al numero di scontrini (-8,89%). L’unico numero in crescita, seppur di poco, è quello del costo del personale passato dai 2milioni e 119mila euro del 2008 ai 2milioni e 179mila euro del 2013. In questo caso, i costi nel triennio 2010-2013, sono aumentati dello 0,25%.
«A questi dati – precisa Bonifazi -, c’è da aggiungere l’aspetto concorrenziale. A Grosseto ci saranno altre 5 nuove farmacie private e quindi è logico pensare che i dati attuali peggioreranno. Per questo vedremo se la nostra nuova proposta sulla cessione verrà accolta dal consiglio comunale». Le varianti sul nuovo atto di indirizzo non sembrano molte: o la vendita singola delle farmacie, oppure meno vincoli per chi dovrà acquistare in relazione alle garanzie per il personale già inserito nell’azienda.