di Lorenzo Falconi (twitter:@LoreFalcons)
GROSSETO – C’è preoccupazione davanti ai cancelli dell’Eurovinil, rigorosamente chiusi. All’esterno sventolano le bandiere delle sigle sindacali, primo segnale dello stato di agitazione che coinvolge un’azienda composta da 108 dipendenti. Secondo la proprietà, 87 di questi sono in esubero. A comunicarlo, nella giornata di ieri è stato direttamente l’amministratore unico Bryan Mark Stringer che ha parlato in inglese, tradotto dal direttore generale Tommaso Canapa, in un incontro con ai dipendenti. Notizie che hanno fatto subito scattare l’allarme e il presidio dei lavoratori. Si cerca un contatto con i vertici dell’azienda, da parte dei sindacati, con Cgil, Cisl e Uil schierati, e da parte delle istituzioni, con la presenza di Comune e Provincia di Grosseto, sperando in un coinvolgimento diretto da parte dei parlamentari che rappresentano il territorio.
Intanto i lavoratori, fuori dai cancelli, commentano l’evolversi della situazione, precipitata nelle ultime ore: «Non è un fulmine a ciel sereno per noi, le prime avvisaglie c’erano già state a dicembre, con una ventina di esuberi presentati dall’azienda, ma poi rientrati grazie ai contratti part-time – dicono -. In ogni caso non ci aspettavamo questi numeri che danno la percezione di una volontà ben precisa, ovvero quella di chiudere a tutti i costi quest’azienda». Già in passato l’Eurovinil aveva attraversato una grossa crisi occupazionale, esattamente nel 1994, quando c’era stata una forte riduzione del personale, passato da 230 a 39 dipendenti. Questa volta però la storia sembra diversa: «Non comprendiamo la scelta della proprietà – aggiungono ancora i lavoratori -, c’è stata la sensazione che alcuni bandi importanti per il nostro lavoro siano stati persi quasi in maniera volontaria. Lavoro ci sarebbe, fino a ieri abbiamo fatto gli straordinari. Adesso facciamo sciopero non perché vogliamo la chiusura dell’azienda, ma perché sappiamo che ci sono possibilità per andare avanti, nel nostro capannone ci sono oltre 500 zattere in revisione, non sono poche».
Il management di Eurovinil avrebbe deciso di cessare la produzione di tende gonfiabili, giustificandosi con un mercato che impedisce di essere competitivi. In pratica verrebbe tagliata una parte importante della realtà produttiva che ha fornito prodotti soprattutto per la difesa e la protezione civile. Una scelta aziendale che però lascerebbe intatta la gestione amministrativa delle zattere, per quanto riguarda la vendita e l’assistenza. «E’ inutile girarci intorno – affermano i lavoratori -, conosciamo bene la nostra azienda, con 21 dipendenti non può funzionare». Intanto a sostegno del personale arrivano le istituzioni, con il sindaco Emilio Bonifazi, il presidente della Provincia Leonardo Marras e l’assessore provinciale Gianfranco Chelini presenti fuori dai cancelli. Arrivano anche i rappresentanti dell’azienda, Tommaso Canapa (nella foto a sinistra) e Paolo Ruggero, ma scelgono di non scendere dall’auto. Dopo un rapido confronto, la decisione è quella di incontrarsi all’Associazione Industriali, per aprire un tavolo che coinvolga istituzioni, sindacati, Rsu con Elena Olivi della Cgil, Ersilia Monaco, Elena Piantini e Carla Bertini della Cisl, oltre ai vertici dell’azienda, con il direttore generale Tommaso Canapa e quello del personale Paolo Ruggero. La speranza è quella di un ripensamento nei confronti di una decisione drastica e di una pesante riduzione del numero di dipendenti. Una partita tutta da giocare ma che, visti i presupposti, non induce certo all’ottimismo.
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