CASALECCI – «Il verde pubblico di Casalecci è di tutti e la Pubblica amministrazione non può spogliarsi degli obblighi che le spettano in danno dei cittadini che, loro malgrado, hanno sempre pagato tutto». Michele Scola, presidente dell’associazione Casalecci, è sul piede di guerra. «Abbiamo più volte tentato di avere un colloquio con l’Amministrazione comunale (assessore Monaci) anche chiedendo incontri, scrivendo missive, inoltrando diffide: tutto invano. Quando costruimmo Casalecci fummo obbligati a limitare la volumetria ed allestire giardini alberati e fummo obbligati a dotarci di pozzi».
«Vista la scarsità di risorse idriche, il Comune, coattivamente e a pagamento, quale onere di urbanizzazione primario, ci obbligò ad allacciarci all’acquedotto per uso irriguo che lui stesso costruì – continua Scola -. Ebbene ora, per voce dell’assessore ai Lavori Pubblici, il Comune arriva persino a negare di essere il proprietario dell’acquedotto (e del verde pubblico!) pur di non erogare l’acqua, adducendo quale pretesto l’intervento di leggi di riordino dei Consorzi di Bonifica i quali, in supplenza dell’inerzia del Comune, hanno fino ad oggi assicurato il servizio». Scola conclude chiedendo un incontro all’amministrazione.