Torna l’appuntamento con la rubrica de IlGiunco.net “Hello Web, la comunicazione al tempo di internet”: La banda larga in Italia è solo per pochi fortunati. Un recente studio pone l’Italia al 48esimo posto nel mondo per velocità internet.
a cura di Marco Gasparri
Cresce la copertura per la banda larga in Italia, ma solo per pochissimi fortunati. Secondo un recente studio di SosTariffe, la banda ultra larga, a 30 o 100 Megabit, è un fatto solo per 15% della popolazione, in particolare che pochi cittadini che abitano nei quartieri migliori di 33 città italiane.
Tutti gli altri, soprattutto al Sud o nelle periferie delle grandi città, invece si devono accontentare nel migliore dei casi di un’Adsl a 20 Megabit. Una situazione che ci rende il Paese europeo più obsoleto e con le connessioni internet più lente.
Le cose sono addirittura migliorate: si pensi che l’anno scorso solo il 10% della popolazione era raggiunto da banda ultra larga. Nei mesi scorsi sia Telecom Italia che Fastweb hanno cominciato grandi lavori di scavo e così si è arrivati all’attuale 15 per cento di copertura.
La copertura insomma si sta espandendo, ma sarà impossibile raggiungere entro pochi anni l’obiettivo prefissato dall’Agenda digitale europea (100 per cento della popolazione entro il 2020!).
Le città più fortunate sono Ancona, Bari, Bergamo, Bologna, Brescia, Como, Firenze, Genova, Livorno, Monza, Padova, Palermo, Pescara, Pisa, Reggio Emila, Roma, Torino, Trieste, Varese, Venezia, Verona. Sono infatti coperte dalla rete Telecom Italia e di Fastweb.
La super fortunata è Milano che è addirittura raggiunta anche dalla rete Metroweb.
Questi piani sono insufficienti per far recuperare all’Italia il ritardo con l’Europa, come scrive anche Francesco Caio (responsabile dell’Agenda Digitale presso la Presidenza del Consiglio) in un rapporto sulla banda larga consegnato a Enrico Letta il 30 gennaio.
Gli operatori infatti stanno mirando a coprire lo stesso 30 per cento circa di popolazione (con Telecom che ne raggiungerà un 20 per cento ulteriore). Ecco perché Caio suggerisce di coprire quel 50 per cento di Italia “dimenticato” dagli operatori grazie a fondi pubblici della prossima programmazione europea 2014-2020, stanziati in un piano coordinato dal Governo.
Ad oggi, la bozza di programmazione che il Governo ha presentato a Bruxelles prevede 1,260 miliardi di euro per la banda larga, quota da più parti indicata come insufficiente per colmare le lacune dei piani degli operatori.
Certo occorrono più soldi, consapevolezza e investimenti per sfruttare quel 3% del PIL, (45 miliardi) derivante dall’economia digitale italiana, ma il tema rimane: se non ci sono infrastrutture adeguate la crescita IT del nostro Paese sarà solo un miraggio molto lontano.
Stime delle Fondazione Ugo Bordoni (ministero dello Sviluppo economico) dicono che ne servono almeno 4,4 miliardi per coprire tutta l’Italia. Un recente studio pone l’Italia al 48esimo posto nel mondo per velocità internet degli utenti, cioè in fondo alla classifica europea. Il motivo è la scarsa diffusione delle offerte in fibra ottica. La velocità media reale di un’Adsl 7 Megabit è di 3,7 Megabit, che salgono a 6 con le 20 Megabit, secondo stime di SosTariffe.it.
Ancora una volta non siamo un Paese per internet.
Marco Gasparri è Direttore di Studio Kalimero, agenzia di comunicazione e marketing. Si occupa da sempre di innovazione e di divulgazione di nuovi media e tecnologie.