GROSSETO – «Gli incidenti e le violenze purtroppo frequenti nelle partite dei campionati giovanili, sono spesso causa di forte tensione ed esasperazione per il risultato». Lo afferma Fare Grosseto che continua: «Le esplosioni di rabbia ci sono sempre state, ma arrivano sempre più spesso in età precoce. I ragazzi subiscono le influenze dei genitori e dei dirigenti che a volte li spingono alla cultura del risultato. Purtroppo anche la federazione calcio non ha fatto tutto quello che avrebbe potuto per arginare questi comportamenti».
«Un tempo per essere ammessi ai campionati regionali occorreva fare una domanda ed avere i requisiti, adesso invece occorre vincere un campionato provinciale – precisa Fare Grosseto -. La federazione si è limitata a progettare per le categorie giovanili un’organizzazione simile a quella dei dilettanti solo con solo qualche adattamento. L’attenzione ai bisogni e agli obbiettivi caratteristici per quell’età deve rappresentare un elemento imprescindibile. L’obiettivo delle società di calcio a livello giovanile dovrebbe essere quello di preparare calciatori pronti a giocare a livello professionistico e dilettantistico e non quello di vincere a tutti i costi una partita o un campionato. Lo sport dovrebbe educare al rispetto degli altri, delle regole e dei ruoli e non illudere in sogni che difficilmente si potranno concretizzare».