di Lorenzo Falconi (twitter@LoreFalcons)
GROSSETO – Il fiume Ombrone continua a far paura, o quanto meno non può essere sottovalutato in termini di sicurezza. Torna sul tema il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi che sulla questione non ha mai mollato la presa, cercando di sottoporre a più riprese il problema, sia in ambito nazionale, che in quello regionale. «Sono cambiati i Governi, le coalizioni, gli uomini al comando. Nulla invece è cambiato rispetto alle richieste che non mi stancherò di inviare all’indirizzo di chi, a Roma, come in altri sedi del territorio nazionale e regionale, deve intervenire per la definitiva messa in sicurezza del fiume Ombrone». La novità più significativa però, riguarda le esondazioni che hanno interessato il senese, coinvolgendo i paesi di Buonconvento e Sovicille nello scorso autunno. «Non era mai accaduto in passato che i comuni lungo l’asse dell’Ombrone venissero alluvionati. Se, come qualcuno dice, il fiume deve trovare la sua cassa di espansione nei terreni circostanti questa volta l’ha trovata in due centri abitati – precisa Bonifazi -. Ormai non passa anno che le piogge abbondanti non facciano scattare l’allerta per il fiume in città. Non si contano più infatti le volte in cui, nell’ultimo decennio, l’Ombrone ha raggiunto livelli di emergenza massimi. Pochi centimetri, nel 2012, ci hanno separati dall’esondazione del fiume nel capoluogo».
Pericoli che si aggiungono alle mancate risposte: «A fronte delle lettere inviate all’attenzione di Governo, Regione e di tutti i soggetti interessati non è giunta alcuna risposta rispetto alle nostre richieste – puntualizza ancora il primo cittadino di Grosseto. Per questo l’amministrazione comunale chiede con urgenza al nuovo presidente del Governo, al nuovo esecutivo e agli organi competenti di provvedere alla riclassificazione del fiume che attualmente rimane nell’elenco dei corsi d’acqua di terza categoria. Cosa questa che comporta gravi limitazioni per l’ottenimento di finanziamenti specifici e appropriati alla natura e all’importanza dell’Ombrone. Servono inoltre interventi “strutturali” finalizzati ad abbassare la vulnerabilità idraulica degli insediamenti lungo il corso del fiume e altre opere che abbiamo elencato nella lettera».
«Nella stessa lettera abbiamo di nuovo sottolineato l’importanza della realizzazione di invasi per l’accumulo della risorsa idrica e per la laminazione delle piene, da effettuare negli affluenti principali (Orcia, Farma, Merse, Arbia, ecc.). Gli stessi invasi possono alimentare l’Ombrone nei periodi di secca oltre a essere sfruttati per altre esigenze – conclude Bonifazi -. In ogni caso da parte del Consorzio bonifica grossetana è stato redatto un progetto, per la realizzazione di un invaso lungo l’asse del torrente Gretano che si trova nella provincia di Grosseto. Il tempo che scorre senza che alcun provvedimento sia preso è tempo che sottraiamo per offrire ogni tipo di garanzia per l’incolumità dei cittadini e la salvaguardia della città».