di Daniele Reali (twitter @Daniele_Reali)
GROSSETO – Sono stati trasferiti a Batignano questo pomeriggio i primi 23 profughi che erano arrivati in Maremma venerdì scorso e che erano stati accolti nella palestra comunale di Marina di Grosseto. Sono stati alloggiati nell’ex asilo del Cottolengo che viene gestito dalla cooperativa sociale “Solidarietà e Crescita”. Qui sono stati ospitati i migranti provenienti dal Pakistan e dalla Nigeria (nella foto in alto da inistra il sindaco Emilio Bonifazi e il prefetto Anna Maria Manzone).
Sempre nella giornata di oggi altri quattro profughi, un nucleo familiare formato da padre, madre e bambino di 6 anni e un’altra donna, tutti di nazionalità eritrea sono stati invece accolti a Grosseto in una struttura di via Trento, gestita dalla cooperativa Uscita di Sicurezza, che già in passato aveva ospitato alcuni ragazzi libici.
Gli altri 10 profughi rimasti a Marina saranno trasferiti domani e anche loro saranno ospitati in via Trento. In totale i profughi accolti nelle strutture della nostra provincia sono 37.
All’appello mancano tre donne originarie dell’Eritrea: si sono allontanate da Marina di Grosseto la sera stessa del loro arrivo in Maremma. Essendo libere e senza vincoli particolari è possibile che le tre donne abbiano lasciato il centro di accoglienza allestito nella palestra di Marina per raggiungere parenti, amici o connazionali in altre zone del Paese.
Dalla Sicilia in Maremma – Per il momento la prima fase di emergenza è stata superata. I profughi erano arrivati in Maremma dopo essere sbarcati in Sicilia. In totale erano in 40: 10 dal Pakistan, 6 dal Ghana, 2 dal Mali, 14 dalla Nigeria (6 uomini e 8 donne di cui tre sorelle; tra i 144 ci sono anche due coppie di coniugi, ndr), 1 dalla Guinea e 7 dall’Eritrea (tra questi come detto c’è anche il nucleo familiare con padre, madre incinta di otto mesi e un bambino di 6 anni).
Prima del trasferimento nelle strutture di Batignano e di Grosseto i migranti sono stati sottoposti alle procedure di identificazioni in questura. Domani intanto il comune di Grosseto, dopo la partenza degli ultimi dieci profughi da Marina, provvederà alla sanificazione e alla pulizia del palazzetto. Come ha confermato anche il sindaco Emilio Bonifazi «la struttura di Marina, anche per l’avvicinarsi della stagione turistica, non sarà più utilizzata come centro di accoglienze nell’ipotesi che arrivino nuovi profughi sul nostro territorio».
Dopo l’emergenza si pensa al futuro – È soddisfatta il prefetto Anna Maria Manzone di come sono state gestite le varie fasi dell’emergenza. «Ringrazio tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine – ha detto il prefetto -, il comune di Grosseto, la protezione civile e i vigili del fuoco, ma anche la Croce Rossa e i volontari così come la popolazione di Marina che ha mostrato si essere solidale». Per il futuro intanto il prefetto Manzone pensa di convocare tutti i sindaci della provincia. «Li voglio incontrare per conoscere la disponibilità di tutti i comuni. Nell’eventualità di un’altra emergenza, sarà più semplice affrontare la difficoltà di dover accogliere i profughi. Chiederò di indicare le strutture a disposizione».
Già oggi, prima di trovare la soluzione in via Trento a Grosseto, la prefettura aveva contattato il sindaco di Cinigiano Silvana Totti per valutare due strutture, una a Monticello Amiata e una a Poggi del Sasso, che poi sono state scartate per questioni di capienza.