GROSSETO – L’avviso degli espropri, recapitato da Sat ai cittadini di Capalbio le cui proprietà sono interessate al tracciato della “Tirrenica”, stimola il “Coordinamento NO autostrada, SI Aurelia pubblica e sicura” ad intensificate la propria iniziativa. «C’è una forte accelerazione dei tempi da parte di chi l’autostrada la vuole a tutti i costi, evidentemente per concludere la procedura e iniziare i lavori prima che l’opposizione al progetto si allarghi troppo – spiegano dal coordinamento -. Insomma, siamo convinti che l’epilogo della complessa questione si raggiungerà, nel bene o nel male per i maremmani e per il Paese, entro qualche decina di giorni».
«Per questo abbiamo deciso sia di coinvolgere maggiormente la città di Grosseto, fino ad ora restata ai margini del dibattito in corso nonostante i grossi rischi che essa corre – aggiungono -. Intanto chiedendo un utile e sereno scambio di vedute con il sindaco Bonifazi e portando al tempo stesso avanti un’azione capillare di informazione della comunità locale, sia di fare il possibile affinché il problema diventi ad ogni effetto di livello nazionale, anche sollecitando l’intervento dei più influenti mass media. Contemporaneamente, tramite senatori e deputati di Sel, M5S e alcuni del Pd riconducibili alla componente Civati del partito, è stata chiesta udienza al ministro dei trasporti e alle commissioni parlamentari competenti. Sit in, come quello già svolto a Firenze, saranno prossimamente organizzati presso il ministero e la sede della Sat, a Roma, cui parteciperanno i capalbiesi vittime i esproprio che in questi giorni stanno formalizzando la loro opposizione».
«Abbiamo altresì deciso di rivolgerci alla Comunità Europea, subito dopo le imminenti elezioni, perché anch’essa, coerentemente con gli atti approvati in tema di trasporti e infrastrutture, faccia quanto è in suo potere per evitare che si commetta questo grave errore e per avviare una politica più accorta e lungimirante della mobilità. Anche in Italia – concludono dal coordinamento -. Confidiamo nel buon senso, nell’intelligenza e nella disponibilità di tutti i soggetti politici e istituzionali ai vari livelli, cui spetta decidere, oltre a quelle, già in larga parte riscontrate, della comunità locale. Naturalmente se i risultati del complesso di queste iniziative non saranno soddisfacenti continueremo la lotta, sempre nel pieno rispetto delle regole democratiche».