GROSSETO – «Sollevare i micro produttori di rifiuti speciali pericolosi» dagli adempimenti del Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti nato nel 2009 per permettere l’informatizzazione dell’intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale. Lo sta chiedendo la Federazione grossetana del Psi ai propri parlamentari. Il sistema prevede l’obbligo di dotarsi delle apparecchiature informatiche previste per la rilevazione dei movimenti, dall’origine allo smaltimento, degli stessi rifiuti.
«Ciò è previsto che si attui anche per le micro attività (per esempio i piccoli artigiani), la cui produzione annuale di rifiuti speciali pericolosi può raggiungere entità quantitative minime, certe volte addirittura irrilevanti, se non inesistenti – precisa il Psi -. Si tratta, ad esempio, di carrozzieri, elettrauto, parrucchieri, orafi se utilizzano acidi, tintorie, lavanderie, impiantisti, fabbri e falegnami che effettuano anche verniciature, odontotecnici, metalmeccanici , autofficine, tipografie, estetiste e così via. Per tali soggetti, la dotazione richiesta comporta un onere economico ed operativo quanto meno sproporzionato, rispetto all’obiettivo della tracciabilità dei rifiuti, per altro sicuramente da condividere in generale, che l’Amministrazione pubblica si prefigge e che, invece, ha piena giustificazione se riguarda imprese maggiori».