GROSSETO – Oltre una trentina di rappresentanti delle associazioni di volontariato del territorio grossetano si sono ritrovate questo pomeriggio presso la sede della Delegazione Cesvot di Grosseto. L’incontro è stata l’occasione per presentare quanto è stato svolto durante il 2013. Il Cesvot ha mantenuto invariato l’investimento sui corsi di formazione con una spesa di circa 40 mila euro. In leggera flessione invece la somma investita sullo sviluppo e promozione territoriale passata da 11.200 euro del 2012 ai 7.750 del 2013. Invariato invece il capitolo spesa dedicato alle iniziative di delegazione confermato intorno ad un investimento di 18.000 euro. Leggermente inferiore al 2012 il numero di associazioni aderenti al Cesvot: nell’area grossetana 221 realtà (233 nell’anno precedente) si affidano infatti ai servizi del Centro Servizi volontariato toscano.
“La delegazione di Grosseto, nel quadro degli strumenti che il Cesvot mette a disposizione del volontariato, ha negli ultimi anni lavorato prevalentemente in due direzioni: il sostegno alla nascita di reti di associazioni nelle aree periferiche della provincia e la riflessione sull’importanza del volontariato nella funzione educativa e di sviluppo di competenze – spiega Andrea Caldelli, presidente di delegazione -. Il volontariato è da sempre un luogo in cui le persone crescono, si rafforzano, allenano le proprie competenze. E’ una palestra di cittadinanza oltre che un luogo di sviluppo di servizi per la comunità e in questo senso il rafforzamento del volontariato passa attraverso una maggiore consapevolezza del suo ruolo come agenzia educativa che, insieme alle altre agenzie educative come la scuola o la famiglia, contribuisce a formare cittadini attenti, solidali e competenti. Questa visione – conclude Caldelli – rappresenta una risposta alle nuove istanze del volontariato che se da un lato chiede una maggiore capacità organizzativa e di interlocuzione con i problemi complessi a cui è chiamato a dare risposte, dall’altro manifesta diversi segni di fatica che sarebbe miope ignorare. Fatica nel conciliare gli alti standard che l’erogazione di servizi richiede anche all’impegno dei volontari, fatica nell’affrontare gli effetti dirompenti delle crisi, economico-sociale e di relazioni, fatica nella gestione operativa delle associazioni. Una fatica che non riduce la volontà di impegno, ma porta, talora, i volontari ad impegnarsi in azioni individuali, discontinue e non riconosciute che è nostro interesse e impegno valorizzare e, laddove possibile, indirizzare nelle associazioni e nelle reti del volontariato organizzato”.
“Abbiamo davanti a noi una fase molto delicata – ha dichiarato il presidente del Cesvot Federico Gelli (nella foto sopra) – in cui a fronte di necessità sempre maggiori da parte delle associazioni ci troviamo con risorse sempre più scarse. Lavoreremo senza sosta per garantire il nostro sostegno a tutto il mondo del volontariato toscano cercando di rendere il Centro Servizi sempre di più punto di riferimento per l’associazionismo. Siamo convinti che nonostante le evidenti difficoltà dovute ad una congiuntura economica che continua ad essere sfavorevole, il Cesvot saprà, attraverso una nuova politica incentrata anche su nuove forme di collaborazione, dare sostegno ai nostri volontari.”