di Barbara Farnetani
GROSSETO – “L’arte dell’invisibile”. Si intitola così il percorso tattile che è stato inaugurato oggi nel Duomo di Grosseto e che è dedicato ai non vedenti. Un percorso di un’ora e mezzo che parte dall’esterno, dalle porte della chiesa, per poi passare all’interno dove sono stati allestiti dei pannelli per consentire a ciechi e ipovedenti di percepire la struttura e le sue opere d’arte. «Abbiamo studiato un modo per comprendere l’ampiezza del duomo – afferma Olivia Bruschettini responsabile ufficio diocesano beni culturali ecclesiastici – nel percorso tutto viene “visto” attraverso le mani e l’udito: dal fonte battesimale agli intarsi del portone» il progetto è stato finanziato dal ministero delle pari opportunità, e si tratta di un passo ulteriore nel superamento delle barriere architettoniche rispetto alla costruzione della rampa di accesso al Duomo. Ci sono audioguide, in italiano e inglese, i QR code che possono essere letti con il cellulare e le cui spiegazioni possono essere ascoltate grazie ad una applicazione di lettura dei testi sui cellulari, «Il percorso – precisa Bruschettini – ha anche un valore teologico. Si mette al servizio dei fedeli la possibilità prendere conoscenza e toccare le opere d’arte, anche attraverso delle riproduzioni».
«Il percorso – le fa eco Sabrina Morandi responsabile ufficio diocesano progettazione – non si esaurisce con l’installazione delle tavole tattili o delle audioguide, ma si completa con percorsi formativi con cui coinvolgere e stimolare i sensi». Chi si avvicinerà ai percorsi, infatti potrà farlo da solo, ma potrà anche farsi accompagnare, in gruppi ristretti, in un tour che dall’esterno porterà i non vedenti sin nel cuore del Duomo. Tre le accompagnatrici: Olivia Bruschettini, patrizia Scapin e Elisabetta Bini, per un percorso sensoriale che è una novità assoluta per la nostra città e il primo esempio per quanto riguarda una struttura sacra.
Valentina Murru, che fa parte della sezione ciechi di Grosseto, afferma «il progetto ci ha dato la possibilità di entrare in contatto con l’opera d’arte. Per questo le riproduzioni sono state realizzate da due artisti Beppe e Marco Anselmi, che usano una resina speciale per creare dei bassorilievi delle opere da riprodurre. Un materiale che consente di ricreare i particolari ma senza esagerare così da rendere semper facilmente percepibile la figura». Don Franco Cencioni parla di una sfida che ha avuto le sue difficoltà «È un cammino che abbiamo iniziato con la rampa di accesso con l’intento di far partecipare tutti all’evangelizzazione».
Per partecipare ai percorsi guidati ci si può rivolgere alla sede grossetana dell’Unione italiana ciechi o all’Ufficio beni culturali della Diocesi al numero 0564-20116.