di Daniele Reali
MASSA MARITTIMA – I paesaggi minerari e il futuro delle Colline Metallifere dopo le bonifiche. Sono questi i due temi che sono stati affrontati oggi a Massa Marittima nel convegno promosso dal comune della città del Balestro e dall’ordine degli architetti della provincia di Grosseto. Un’occasione per fare il punto della situazione sulle bonifiche già completate, su quelle in corso e sui siti che attendono ancora un intervento, ma sopratutto un momento di confronto per lanciare il Geoparco direttamente nella sua seconda fase.
Il parco nazionale fu istituito 12 anni fa e adesso è il momento di guardare avanti. «Questo incontro – spiegato il presidente del parco Luca Agresti – ci dà la possibilità di iniziare ad affrontare il problema di quello che sarà il futuro delle aree da bonificare, quale scenari si apriranno in modo da proiettare il parco nella sue seconda fase. Da qui lancio la proposta di integrare il masterplan del parco con questa nuova visione su bonifiche e nuove destinazioni dei siti recuperati».
E in tema di masterplan, lo strumento che traccia le linee guida del parco, uno degli autori, Massimo Preite, docente all’università di Firenze, era presente a Massa Marittima. Proprio Preite ha illustrato come nei principali paesi europei, Inghilterra, Germania, Francia e Belgio, le vecchie aree industriali o i siti minerari dismessi, attraverso le bonifiche, non solo sono stati recuperati da un pnuto di vista ambientale, ma sono stati concepiti come nuovi spazi da riutilizzare.
E in tema di bonifiche anche l’assessore regionale all’ambiente Annarita Bramerini ha confermato che «non esistono nel nostro Paese altre realtà che vedono procedere le operazioni di bonifica come nell’area delle Colline Metallifere» a testimonianza del lavoro che è stato anche dalle istituzioni per affrontare questo tema.
Tra i promotori del convegno anche Eni e la sua controllata Syndial che da anni in Maremma si occupa di bonifiche. Tra le idee presentate da Riccardo Mozzi di Syndial, esempi di un possibile riutilizzo dei siti bonificati, ci sono il parco fotovoltaico nei bacini di San Giovanni a Gavorrano, una centrale idroelettrica nelle gallerie di scolo a Niccioleta, sentieri e piste ciclabili che collegano le varie emergenze minerarie come pozzi e castelli.