di Daniele Reali
GAVORRANO – Più attenzione alla sicurezza e la possibilità di entrare a far parte dei comuni che hanno aderito al patto con prefettura e forze dell’ordine. Sono queste le richieste che il sindaco Elisabetta Iacomelli ha presentato al prefetto di Grosseto Anna Maria Manzone in visita istituzionale a Gavorrano (nella foto da sinistra il prefetto Anna Maria Manzone e il sindaco Elisabetta Iacomelli).
Ad accogliere il prefetto insieme alla prima cittadina anche gli assessori della giunta, i dipendenti del comune e i capigruppo di maggioranza e opposizione, William Capra e Antonio Melillo. Unanime la posizione di tutti. «Sul territorio di Gavorrano – ha spiegato il sindaco – operano soltanto sette militari di stanza alla caserma dei Carabinieri del capoluogo. Sarebbe necessario un rafforzamento o una riorganizzaione che garantisse maggiore presenza di forze dell’ordine sul territorio».
Il prefetto ha annunciato che prenderà in considerazione la richiesta che arriva da Gavorrano e poi si è dichiarata soddisfatta per come si è conclusa anche la vicenda legata al commisariamento. «Su Gavorrano ho già avuto tante informazioni dal commissario Riccardo Malpassi, ma volevo conoscere meglio questo comune e farmi conoscere. Sono contenta che qui si sia insediata nuovamente l’amministrazione voluta dai cittadini perché il commissariamento è sempre vissuto come una anomalia».
Parlando della possibile adesione di Gavorrano nel patto per la sicurezza, che in questo momento vede coinvolti i comuni più grandi della provincia (Grosseto, Follonica, Orbetello e Monte Argentario), il prefetto ha anche parlato dei progetti di videosorveglianza che possono essere realizzati nell’ambito del patto anche grazie a finanziamenti della regione. Questo consentirebbe anche nel comune di Gavorrano, visto che la crisi di bilancio dello Stato difficilmente consentirà un nuovo assetto del personale, di installare videocamere di controllo del territorio.
Dopo l’incontro nella sala consiliare il prefetto ha visitato la caserma dei Carabinieri e poi uno dei simboli della storia del comune: il sito minerario di Ravi Marchi.